Perché durante le vacanze di Natale aumentano i prezzi dei biglietti dei treni

Cresce la domanda, ma non l’offerta. E in ogni caso monta la speculazione, anche da parte di un’azienda, come Trenitalia, di fatto controllata dallo Stato

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Ogni anno la stessa storia: più si avvicinano le vacanze di Natale e più aumentano i prezzi dei biglietti per spostarsi in Italia in treno. Tra Milano e Roma, per esempio, in alcune fasce orarie i biglietti nel periodo natalizio non costano meno di 145, e se poi dal capoluogo lombardo bisogna raggiungere Reggio Calabria, la tariffa supera i 300 euro. Dalle verifiche che abbiamo fatto, gli aumenti boom riguardano sia i treni di Trenitalia sia quelli di Italia, come se ci fosse un tacito accordo tra le due società, che in teoria dovrebbero farsi concorrenza anche attraverso le politiche tariffarie. Sempre tra Milano e Roma, se si cerca un’alternativa per risparmiare, non resta che scegliere un treno con un cambio: 65 euro il costo del biglietto, ma anche più di 8 ore di viaggio! Tra l’altro, durante i giorni che attraversano il Natale e il Capodanno, fino all’Epifania, di fatto tutte le offerte promozionali vengono congelate, e quindi i viaggiatori non possono difendersi neanche acquistando i biglietti in anticipo e rincorrendo l’abituale scontistica delle aziende del trasporto ferroviario. 

Le società del trasporto ferroviario si giustificano dicendo che nel periodo natalizio non è semplice aumentare l’offerta di nuovi treni e inoltre i costi dei viaggi sono più alti per il riconoscimento, in termini di straordinari, da fare al personale. In realtà ogni anno assistiamo impotenti (e l’impotenza riguarda anche l’organo di garanzia, l’Antitrust) a una speculazione che porta migliaia di famiglie e sprecare soldi per spostarsi. E questo atteggiamento riguarda anche un’azienda, come Trenitalia, dove pure lo Stato è di fatto l’azionista di controllo. Possibile che nessuno pensi a qualche intervento per calmierare i prezzi dei treni durante le feste di Natale? 

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