L’Italia deve varare riforme strutturali «molto decise» della produttività per rilanciare la sua bassa crescita economica. E’ il messaggio che, in un’intervista all’Ansa, lancia il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet. «Nel caso dell’Italia, il maggior problema per la crescita, visto dall’esterno, è la produttività del lavoro». Secondo Trichet «l’Italia non fa progressi sufficienti in termini di produttività, che è la fonte della crescita. Questo richiede riforme strutturali molto decise e continuative».
CONTI PUBBLICI – Tuttavia Trichet è fiducioso sulla tenuta complessiva dei conti pubblici italiani come pure dell’altro grande Paese a rischio in Europa, vale a dire la Spagna. Se l’Italia e la Spagna continueranno a darsi delle politiche fiscali credibili, «continueremo a vedere progressi» anche sul mercato dei titoli di Stato sottolinea Trichet, commentando il risultato di stamani dell’asta dei titoli di Stato italiani e spagnoli. «Non giudico – ha detto Trichet – l’andamento dei mercati in tempo reale. Posso solo dire che è necessario che i governi adottino politiche fiscali credibili. Se lo fanno, continueremo a vedere progressi».
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INFLAZIONE – Secondo il presidente della Bce però in vari Paesi emergenti comincia ad affacciarsi una «minaccia inflazionistica» e si tratta di un fenomeno che la Banca centrale europea deve «prendere in considerazione». In Europa – spiega Trichet – la Bce prevede un’inflazione sopra il 2% per qualche mese, e poi una discesa sotto questa soglia a fine anno. «Dobbiamo stare all’erta – spiega Trichet – non permetteremo che questo rialzo nel breve si cristallizzi nel medio termine».
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