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Cos’è
La tricotillomania è un disturbo ossessivo che porta a strapparsi peli e capelli. Non è molto diffuso (due persone su cento), almeno secondo le statistiche, anche se si ritiene che molte persone si vergognano di denunciare questa patologia. A parte il vizio di giocherellare con i capelli, per noiao per nervosismo, la vera tricotillomania si manifesta con il gesto dello strappo, ripetuto nel tempo.
Tipi di tricotillomania
La tricotillomania può essere di due tipi. Nel primo caso è focalizzata, e lo strappo, intenzionale e consapevole, viene fatto per controllare lo stress, l’ansia, le emozioni negative e i relativi pensieri che si addensano come delle nubi. Nel secondo caso, la tricotillomania automatica, il disturbo si manifesta nei momenti di relax o di noia. Quando si legge, si guida, si scrive, si guarda la televisione. La persona risulta come se fosse in trance, e procede allo strappo in modo automatico, di fatto inconsapevole. Con il passare del tempo, quando il disturbo si cronicizza, i due tipi di tricotillomania si sovrappongono in un unico quadro clinico.
Persone più colpite
Le persone più colpite da questo disturbo ossessivo sono le donne. In particolare dall’inizio della menopausa, oppure durante il ciclo mestruale. Il rapporto tra donne e uomini colpiti dalla tricotillomania è di 10 a 1.
Cause
- Familiarità: diversi studi hanno dimostrato l’importanza dei fattori genetici
- Ansia e stress molto prolungati
- Dolore o lutto difficili da elaborare
- Disturbi dell’umore
- Tendenze compulsive
- Anoressia e bulimia
Sintomi
- Lo strappo dei capelli, alla radice, uno alla volta o anche a ciocche
- Dopo i capelli, le zone più colpite dagli strappi sono le sopracciglia e le ciglia
- Prurito o formicolio della pelle, nella zona dove poi si verifica lo strappo
- Aree calve visibili dove i capelli sono stati strappati ripetutamente
- Sensazioni di tensione o stress che precedono l’impulso di strapparsi i capelli
- Sollievo immediato o soddisfazione dopo aver strappato peli o capelli
- Comportamenti ritualistici associati allo strappo dei capelli, come giocare con i capelli strappati o morderli
- Tentativi di nascondere la perdita di capelli con parrucche, cappelli, o altro
- Vergogna, senso di colpa o disagio emotivo
Rimedi e cure
Come tutti i disturbi ossessivi (per esempio la onicofagia),anche la tricotillomania va affrontata con l’aiuto di un medico in grado di fare una buona diagnosi e procedere con l’opportuna terapia. In realtà la terapia efficace può prevedere il mix del trattamento farmacologico abbinato a quello psicoterapeutico.
Tra gli approcci psicoterapeutici più utilizzati per trattare la tricotillomania ci sono:
- Terapia comportamentale cognitiva (CBT): Questa forma di terapia aiuta i pazienti a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti problematici legati al disturbo. In particolare, la tecnica della “inversione dell’abitudine” viene spesso utilizzata per insegnare ai pazienti a riconoscere le situazioni che scatenano l’impulso di strapparsi i capelli e a sostituire questo comportamento con un altro più positivo.
- Terapia di accettazione e impegno (ACT): L’ACT aiuta i pazienti a accettare i propri pensieri e sentimenti piuttosto che lottare contro di essi, promuovendo un impegno verso azioni che migliorano e arricchiscono la loro vita in linea con i loro valori personali.
- Terapia di gruppo o di supporto: Questi ambienti possono fornire un senso di comunità e opportunità per condividere strategie efficaci tra individui che affrontano sfide simili.
Un’altra componente utile nel trattamento della tricotillomania può essere il supporto farmacologico, con l’uso di antidepressivi, in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che possono aiutare a gestire i sintomi legati all’ansia e alla depressione spesso associati a questo disturbo.
Tra i rimedi utili c’è anche quello di compilare un diario, che sicuramente aiuta a ricostruire i momenti delle crisi.
Conseguenze possibili
Le conseguenze della tricotillomania possono variare da lievi a severe e includono:
- Danni fisici permanenti: Strapparsi i capelli ripetutamente può causare danni permanenti ai follicoli piliferi, rendendo difficile o impossibile la ricrescita dei capelli.
- Problemi cutanei: Il comportamento compulsivo può portare a infezioni della pelle o cicatrici permanenti nelle aree colpite.
- Impatto emotivo e sociale: La tricotillomania può portare a sentimenti di vergogna, isolamento sociale e bassa autostima. Gli individui possono evitare situazioni sociali per paura del giudizio.
- Problemi associati: Alcuni individui possono soffrire di tricofagia, il consumo dei capelli strappati, che può portare a complicazioni gravi come la formazione di tricobezoari (boli di capelli nello stomaco o nell’intestino).
Prevenzione
Prevenire la tricotillomania può essere complesso, poiché le sue cause sono spesso una combinazione di fattori genetici, neurobiologici, sociali e ambientali. Tuttavia, ci sono strategie che possono aiutare a ridurre il rischio o a gestire meglio il disturbo:
- Educazione e consapevolezza: Informare le persone su questo disturbo può aiutare a identificare i primi sintomi e a cercare aiuto tempestivamente.
- Gestione dello stress: Poiché lo stress può scatenare o aggravare la tricotillomania, tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la terapia di rilassamento progressivo possono essere utili.
- Intervento precoce: Intervenire appena si notano i primi segni del disturbo può prevenire l’escalation del comportamento. La consultazione con un professionista della salute mentale appena emergono comportamenti preoccupanti è cruciale.
- Supporto familiare e sociale: Un ambiente di supporto può aiutare a ridurre l’isolamento e migliorare la gestione del disturbo, incoraggiando la persona a seguire trattamenti e strategie di coping efficaci.
La chiave nella prevenzione e nel trattamento della tricotillomania sta nel riconoscere questa condizione all’origine e nell’adottare un approccio multidisciplinare, coinvolgendo professionisti della salute mentale, supporto familiare e, se necessario, trattamenti farmacologici.
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