La tromba d’aria è un fenomeno meteorologico violentissimo, con raffiche di vento che possono toccare i 500 chilometri all’ora e travolgere qualsiasi cosa e persona trovano nel loro percorso. Ma come si forma una tromba d’aria? Perché sono in aumento in Italia? E come ci si difende se si viene colti all’improvviso da questo fenomeno?
Indice degli argomenti
Come nasce
La tromba d’aria nasce quando l’aria calda proveniente dal suolo sale verso l’alto scontrandosi con l’aria fredda in discesa. L’aria calda, espandendosi, forma una nube temporalesca sviluppata in altezza che ruotando su se stessa, velocizzata da venti provenienti da diverse direzioni e con varie velocità, forma il caratteristico vortice.
Trombe d’aria in Italia
Perché in Italia le trombe d’aria sono sempre più frequenti (e sempre più violente)? Il motivo è da cercare nella tropicalizzazione del clima e nell’innalzamento delle temperature del mare: più quest’ultimo è caldo, più le trombe d’aria che si formano diventano distruttive.
Cosa fare in caso di tromba d’aria
Nel caso di una tromba d’aria ci sono alcune cose, sicuramente utili, da fare:
- Allontanarsi da finestre e porte: la potenza della tromba d’aria potrebbe distruggere i vetri con i frammenti che schizzerebbero anche in faccia
- Scegliere i piani bassi della casa dove rifugiarsi: sono i più sicuri in circostanze di questo genere
- Staccare luce e gas, per evitare corti circuiti e perdite di gas
- Allontanarsi da alberi e pali: attraggono la tromba d’aria
- Allontanarsi da fiumi e laghi: sono zone ad alto rischio in caso di una tromba d’aria
- Abbandonare auto, roulotte, camper: possono essere trascinati via dalla forza del vento
- Se non avete un rifugio sicuro e adeguato, stendetevi a terra, supini, sfruttando gli avvallamenti del terreno
- Se siete in spiaggia, evitate di restare all’aperto o sotto un ombrellone e cercate un riparo sicuro
- Liberatevi di ombrelli, canne da pesca, oggetti appuntiti: sono tutti catalizzatori delle trombe d’aria
Cosa non fare
Queste invece sono le cose essenziali da non fare in caso di tromba d’aria:
- Rifugiarsi in mansarda: potrebbe diventare il posto più pericoloso della casa
- Toccare i rubinetti dell’acqua: i fulmini del temporale, dal quale nasce la tromba d’aria, possono attraversare anche le condutture metalliche
- Ripararsi a ridosso di mura perimetrali delle case: il vento potrebbe farle crollare, anche solo parzialmente
- Cercare rifugio in un Centro commerciale o in strutture prefabbricate: potrebbero non reggere la forza d’urto della tromba d’aria
Come proteggersi
Le trombe d’aria non sono facilmente prevedibili, ma alcune precauzioni possono essere prese.
- Se vedete un temporale intenso, con molto vento e con le caratteristiche che possono anticipare una tromba d’aria, non mettevi in viaggio, e se già lo siete, fermatevi in un posto sicuro, e scendete comunque dall’auto. Viaggiate comunque a velocità molto ridotta, e aspettate che l’intensità del temporale diminuisca.
- Se vi trovate in casa, allontanatevi da eventuali finestre trovando rifigugio, per esempio, in un corridoio e naturalmente evitate di uscire di casa, anche se per pochi secondi. Se la situazione è grave, meglio posizionarsi a terra con il volto coperto da mani e braccia.
Quanto dura
Una tromba d’aria, mediamente, dura tra i 5 e i 15 minuti. Ma ci sono casi, e non sono rarissimi, nei quali la tromba d’aria si prolunga fino a durare quasi un’ora. Anche la velocità è molto variabile, in genere è compresa trai 30 e 100 chilometri all’ora, ma può arrivare anche a 500 chilometri all’ora.
Differenza tra un tornado e una tromba d’aria
Non c’è differenza tra tromba d’aria e tornado, termini che sono usati come sinonimi. Diversi invece sono i fenomeni atmosferici che prendono il nome di ciclone e uragano, anch’essi sinonimi.
Trombe marine
Le trombe marine hanno la stessa chimica e lo stesso sviluppo delle trombe d’aria, solo che il loro campo d’azione è il mare. In genere hanno una potenza inferiore, ma sono altrettanto pericolose, e possono determinare il naufragio e l’affondamento di una barca.
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