Il tumore dell’ovaio è l’ottava neoplasia più diagnosticata alle donne (specie dai 50 anni in poi), e purtroppo nell’80 per cento dei casi viene diagnosticato in fase avanzata. La frequente mancanza di sintomi, una scarsa prevenzione, e l’impossibilità di fare diagnosi precoci, lo rendono uno dei tumori a più elevata mortalità.
Indice degli argomenti
Fattori di rischio
- La presenza di mutazioni genetiche, in particolare nei geni BRCA1 e BRCA2, associate anche ad altri tumori come quello al seno, aumenta significativamente il rischio di tumore dell’ovaio.
- ll rischio di tumore ovarico aumenta con l’età, in particolare dopo i 50 anni, periodo che coincide con la menopausa. La riduzione dei livelli di estrogeni, un ormone che stimola la crescita cellulare nelle ovaie, sembra avere un impatto sullo sviluppo della malattia.
- Le donne che hanno avuto problemi di endometriosi, quando il tessuto dell’endometrio cresce fuori dall’utero, presentano un livello di rischio maggiore di sviluppare un tumore ovarico.
- Stesso discorso per le donne che hanno seguito terapie ormonali sostitutive per un lungo periodo: al contrario la maternità e l’allattamento riducono i rischi.
- L’obesità, come una dieta con troppi grassi, rappresentano sicuramente fattori di rischio.
- Anche il fumo è considerato un fattore di rischio per il tumore dell’ovaio.
- Avere parenti di primo grado (madre, sorella o figlia) con diagnosi di tumore ovarico o mammario incrementa il rischio personale.
- Le donne che non hanno avuto gravidanze complete presentano un rischio maggiore rispetto a quelle che hanno partorito.
- Un inizio precoce delle mestruazioni e una cessazione tardiva possono aumentare il rischio, probabilmente a causa dell’estensione del periodo ovulatorio.
- Sindrome di Lynch: Questa sindrome genetica ereditaria, nota anche come cancro colo rettale ereditario non poliposico (HNPCC), è associata a un rischio elevato di diversi tumori, tra cui quello ovarico.
Sintomi
Il tumore dell’ovaio spesso non ha sintomi riconoscibili. Quando ci sono, i più frequenti sono:
- Gonfiore addominale persistente
- Minzione frequente
- Inappetenza o sensazione di sazietà
- Diarrea alternata a stipsi
- Dolore pelvico o addominale persistente
- Sensazione di pressione nella zona pelvica
- Dolore lombare
- Stanchezza cronica
- Perdite vaginali anomale (talvolta sanguinolente)
- Cambiamenti nel ciclo mestruale
Tipi di tumori ovarici
I tumori maligni dell’ovaio si dividono in:
- Tumori epiteliali (85-90% di tutti i casi).
- Tumori germinali, in genere rari, più frequenti in giovane età, si sviluppano da cellule deputate alla produzione di ovociti.
- Tumori dello stroma e dei cordoni sessuali, rari, originano dal tessuto di sostegno dell’ovaio, che produce gli estrogeni e il progesterone.
Prevenzione
La prima forma di prevenzione per il tumore ovarico è di tenere conto della raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità che raccomanda un controllo annuale, sicuramente dopo i 45 anni di età. In particolare:
- Una visita ginecologica e un’ecografia transvaginale per controllare utero, ovaie e salpingi, cioè i condotti che collegano le ovaie con l’utero.
- Una dieta bilanciata e un esercizio fisico regolare.
- Tenere il peso corporeo sotto controllo ed evitare l’obesità.
- Non fumare
- L’assunzione di pillole anticoncezionali per almeno cinque anni sembra ridurre il rischio di sviluppare un tumore ovarico.
- Per le donne con una storia familiare di tumore ovarico o tumore al seno, è consigliabile una consulenza genetica per verificare la presenza di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2. Questo può aiutare a valutare il rischio individuale e a stabilire strategie preventive personalizzate.
- In alcune donne ad alto rischio (portatrici delle mutazioni BRCA), la rimozione preventiva delle ovaie e delle tube di Falloppio è una misura che riduce notevolmente il rischio di sviluppare il tumore.
Diagnosi
La diagnosi del tumore ovarico richiede una combinazione di esami clinici, test di imaging e marker tumorali. Ecco i principali strumenti diagnostici:
- Visita ginecologica: Durante una visita ginecologica, il medico potrebbe rilevare la presenza di masse o irregolarità nelle ovaie.
- Ecografia transvaginale: È uno dei principali strumenti di diagnosi. Permette di visualizzare la struttura delle ovaie e identificare eventuali anomalie o masse.
- CA-125: Un esame del sangue per valutare i livelli del marcatore tumorale CA-125. Valori elevati possono indicare la presenza di tumore ovarico, ma il test non è specifico e può essere positivo anche in altre condizioni.
- TC (Tomografia Computerizzata) e RM (Risonanza Magnetica): Possono essere utilizzate per confermare la diagnosi e valutare l’estensione del tumore.
- Biopsia: L’esame istologico di un campione prelevato è necessario per confermare definitivamente la diagnosi.
Una diagnosi precoce può migliorare significativamente le probabilità di successo del trattamento, per questo è importante che le donne con fattori di rischio si sottopongano a controlli regolari.
Terapia
La terapia del tumore dell’ovaio è complessa e dipende da:
- Stadio della malattia al momento della diagnosi
- Età della paziente
- Condizioni generali di salute
Le principali opzioni terapeutiche sono:
- Chirurgia: L’intervento chirurgico è generalmente la prima scelta per il trattamento del tumore ovarico. L’obiettivo è la rimozione del tumore e, se necessario, anche delle ovaie, dell’utero e di altre strutture coinvolte.
- Chemioterapia: Dopo la chirurgia, la chemioterapia è utilizzata per ridurre il rischio di recidive e per eliminare eventuali cellule tumorali residue. Negli ultimi anni, la chemioterapia è stata abbinata alla terapia con PARP-inibitori, molecole che agiscono su un aspetto diverso rispetto ai farmaci chemioterapici. Questi farmaci hanno dimostrato di migliorare il tempo di sopravvivenza e ridurre la probabilità di recidiva, soprattutto nelle pazienti con mutazioni nei geni BRCA.
- Terapie mirate: L’uso di farmaci che agiscono su specifici bersagli molecolari del tumore è una delle nuove frontiere nel trattamento del tumore ovarico. Queste terapie, spesso combinate con altri trattamenti, mirano a bloccare la crescita e la diffusione del cancro.
- Terapia ormonale e radioterapia: In casi selezionati, la terapia ormonale o la radioterapia possono essere utilizzate, ma sono meno comuni rispetto alla chirurgia e alla chemioterapia.
Chirurgia
La chirurgia è uno dei pilastri fondamentali nella gestione del tumore dell’ovaio. L’obiettivo principale è quello di asportare il tumore, riducendo al minimo la massa tumorale presente, poiché questo migliora l’efficacia delle successive terapie. I principali interventi chirurgici per il tumore alle ovaie sono:
- Salpingo-ooforectomia bilaterale: Consiste nella rimozione di entrambe le ovaie e delle tube di Falloppio. Questa procedura è indicata in molti casi di tumore avanzato.
- Isterectomia: L’asportazione dell’utero è spesso necessaria, soprattutto se il tumore si è diffuso.
- Omentectomia: L’omento, una struttura adiposa nell’addome, è spesso coinvolto nella diffusione del tumore e viene quindi rimosso.
- Linfadenectomia: Nei casi in cui si sospetta la diffusione ai linfonodi, questi vengono rimossi per ridurre la possibilità di metastasi e per determinare lo stadio della malattia.
Migliori centri di cura in Italia
- L’Ospedale Sant’Anna di Torino
- L’Istituto Europeo di Oncologia di Milano
- Il Policlinico Gemelli di Roma
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