Sindaci disperati contro i turisti incivili e cafoni. Così provano a fermarli. Ma i divieti non bastano

Proibito sedersi sulla scalinata di Trinità dei Monti, a Roma. Vietato mangiare sul sagrato di chiese e monumenti, a Firenze. Stop alle gite in gondola a torso nudo, a Venezia.

turisti incivili

Non facciamo gli snob della vita urbana, e non accaniamoci contro i turisti che, in quanto tali, portano diversi benefici alle nostre città in termini economici e anche dal punto di vista delle opportunità di lavoro e di sviluppo. Ma diciamo che il divieto di sedersi sulla scalinata di Trinità dei Monti, in piazza di Spagna a Roma, per quanto sia un provvedimento pesante, va accolto come una disperata forma di liberazione. Dai turisti incivili e perfino barbari, che spendendo anche pochi euro, sprecano e distruggono il nostro patrimonio. Non è un caso se provvedimenti analoghi, tutti ispirati alla stessa disperazione dei sindaci e degli amministrazioni locali, siano stati presi anche in altre importanti città italiane, tradizionalmente invase dall’onda lunga dei visitatori.

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TURISTI INCIVILI 

Nel centro storico di Firenze non ci si può fermare a mangiare e bivaccare sui gradini di chiese e monumenti, sui marciapiedi o sulle soglie dei negozi aperti. A Venezia non si può andare sulle gondole a torso nudo o in costume da bagno. A Milano non si può passeggiare, nell’area dei Navigli e di Porta Ticinese, con bottiglie in plastica e in vetro e con lattine per birra e bibite. E’ chiaro che non possiamo militarizzare le città, e qualsiasi luogo del Bello italiano, con per esempio otto vigili romani impegni a impedire alle persone di sedersi su 135 gradini, ma non bisogna neanche alzare le mani in segno di resa. E magari dopo e prima di questi segnali chiari e forti di reazione da parte degli amministratori, bisognerà lavorare, con spirito di condivisione, con collaborazione tra cittadini e ospiti, a fare crescere uno stile urbano, un sorta di decoro, e se volete di decalogo ( a Firenze lo hanno messo in Rete), nella vita dei turisti. La città è e resta di tutti, bene comune per eccellenza. E come tale va vissuta e rispettata. Senza ridurla a una teca, cosa tra l’altro impossibile, ma neanche trasformandola in un luogo del caos, dell’anarchia, e della barbaria urbana.

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Photo credit: Corriere della Sera

Non c’è città italiana, da Nord a Sud, che sia immune da questa nuova tribù di barbari: i turisti incivili. Arrivano, cafoni, maleducati arroganti, e si sentono i padroni dei luoghi del Bello del nostro Paese. Fanno e disfano ciò che vogliono. Con sprechi enormi: per fare pulizia e ordine dopo le loro bravate, per il decoro e l’urbanità che finiscono nel secchio dell’immondizia trascinata da questi vandali. Guardate alcune delle foto inserite a corredo dell’articolo: non ci sarebbe nemmeno bisogno di fare alcun commento. I volontari di “PuliAmo Torino” (bravissimi e complimenti!), quotidianamente si impegnano per pulire le vie del centro della città dalle cartacce, dalle bottiglie vuote e peggio ancora dai mozziconi di sigarette abbandonati ovunque. Ma il decoro di Torino, come riporta Corriere della Sera, viene messo a dura prova anche dai comportamenti “cafoni” e al limite della decenza dei turisti che trasformano il parco archeologico in un’area picnic e da quelli che fanno il bagno in piazza Castello. Senza contare i turisti che scelgono di visitare la città a torso nudo: il “dress code” scelto, ad esempio, da questo gruppo di ragazzi che camminano per le vie del centro, come vedete nella foto pubblicata da Corriere della Sera.

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(Photo credit: Corriere della Sera)

TURISTI MALEDUCATI

Il turista, specie se straniero, è come l’ospite: sacro. Ma sacro non è sinonimo né di incivile, né di impunito. Anzi, semmai è vero il contrario: alla nostra buona ed efficace accoglienza, fatta di comportamenti civili e di gentilezza naturale, non artefatta, dovrebbero corrispondere comportamenti analoghi da parte dei nostri ospiti (paganti).

Con questa premessa, non mi sento di condannare il sindaco Dario Nardella, con il quale, tempo fa, abbiamo polemizzato in modo aperto a proposito dello scempio di McDonald’s a Firenze, per il tentativo di provare a bloccare i vandali, truccati da turisti, nel capoluogo toscano, a colpi di acqua sparata sui sagrati delle chiese, dove spesso bivaccano folle prive di qualsiasi elementare regola di buona creanza.  

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INCIVILTÁ DEI TURISTI 

Firenze vive sul turismo, ma è assediata, in alcuni giorni e in alcuni orari perfino soffocata, dai turisti. E così anche Venezia, Roma, e, in proporzioni diverse, Napoli, Palermo, Milano, Torino, Bologna. Non esiste città in Italia, specie in questo periodo di una congiuntura molto favorevole, che non sia letteralmente “occupata” dai turisti, per non parlare dei borghi, dei piccoli centri e dei luoghi più identitari del nostro Paese. Luoghi che spesso sprechiamo in quanto non riusciamo né a proteggere davvero né a valorizzare in modo efficace. Luoghi, però, che non possiamo consentirci di sprecare doppiamente per colpa dell’inciviltà di una minoranza di turisti che ne diventano i rovinosi sciacalli.

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(Photo credit: Bumble Dee / Shutterstock.com)

GALATEO PER I TURISTI

Le immagini parlano da sole e non hanno bisogno di commenti. Ragazzoni alticci e donne obese che si tuffano nella vasca della Fontana di Trevi. Famigliole al gran completo e gruppi di viaggiatori abbandonati a sé stessi che occupano, come se fossero dei soldati in licenza, le scalinate di piazza di Spagna. Comitive di tutto il mondo che attraversano Venezia come dei barbari, mangiando come se fossero in una trattoria di compagnia, all’aperto, sui ponti, a piazza San Marco, sui sagrati, tra le scalinate. Potrei continuare all’infinito con questo elenco di nefandezze, sulle quali è giusto che un sindaco, ma anche noi come cittadini, inizi a reagire. Magari con un minimo di sostegno anche da parte del governo centrale che, come al solito quando si tratta di rogne, lascia sempre gli amministratori locali da soli.

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COME FERMARE L’INCIVILTÁ DEI TURISTI 

Bisogna fermarli questi turisti incivili, senza violenza, senza prepotenza, senza minacce: ma con fermezza. D’altra parte, lo chiedo a tutti i lettori che viaggiano o hanno viaggiato. Vi siete mai sognati di bivaccare davanti al Louvre a Parigi? Oppure a Central Park a New York? Mai. E avete fatto bene, non solo per educazione e civiltà, ma anche per un piccolo particolare: se un turista è incivile, in un qualsiasi paese del mondo occidentale e non solo, almeno viene ripreso, multato e fermato. Ma può anche finire sotto processo. Perché allora nella Bella Italia i turisti, ripeto: ne abbiamo. bisogno, e dobbiamo considerali sacri, possono fare il loro porco comodo sentendosi al di sopra della legge, dei cittadini residenti e della buona creanza?

IL TURISMO CHE DOBBIAMO NON SPRECARE:

 

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