Sono distribuiti in sei regioni e sono tutte aree marine: si tratta dei 12 siti italiani selezionati da Rete Natura 2000 per entrare nella cerchia di quelli di interesse comunitario protetti dalla commissione Europea in quanto fondamentali per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie.
Nello specifico, tra le aree selezionate troviamo: Torre del Cerrano in Abruzzo, i fondali marini di Baia e quelli di Gaiola e Nisida in Campania, i fondali delle isole Pelagie e quelli del Plemmirio in Sicilia, le Secche della Meloria, lo scoglietto di Portoferraio, la scarpata continentale dell’Arcipelago toscano e lo scoglio dell’Argentarola in Toscana, l’area marina di Miramare in Friuli Venezia Giulia e infine le Tegnue di Chioggia e quelle Porto Falconera in Veneto.
A vent’anni dalla sua istituzione, Natura 2000 è arrivata a coprire 768mila chilometri quadrati di superficie dell’Ue e oltre 217mila chilometri quadrati tra mari e oceani. L’allargamento delle rete procede attraverso la collaborazione trastati membri e Commissione, con i governi nazionali che propongono a Bruxelles un elenco dei siti bisognosi di tutela e l’Esecutivo comunitario che individua quelli idonei e stabilisce gli obblighi per la loro protezione.
In particolare, l’ultima tornata di richieste si è conclusa con il riconoscimento di 235 nuovi siti su un’area di 25mila chilometri quadrati e il mandato agli stati coinvolti perchè definiscano entro sei anni le forme di gestione e tutela.
In prima fila tra i paesi protagonisti dell’aggiornamento di Natura 2000, il Regno Unito, con l’inclusione nella rete di Dogger Bank, l’area marina di circa 12mila chilometri quadrati situata nella parte centrale del Mare del Nord e habitat di numerose specie ittiche, la Svezia e la Lettonia che hanno individuato dieci nuove zone marine per una superficie di circa 4mila chilometri quadrati e la Romania che ha designato 109 nuovi siti, soprattutto in aree boschive.
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