Ue: lefficienza energetica come fulcro dello sviluppo economico

Un’Europa da ristrutturare quella descritta dal progetto CaRe. Un continente che, nonostante l’impegno per gli obiettivi del pacchetto 20-20-20, deve fare di più nel settore dell’efficienza energetica se vuole rimettere in moto l’economia. Imprese ed abitazioni più efficienti quindi, è il suggerimento che la University of East Anglia (UEA) ha diffuso al fine di ottenere obiettivi […]

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Un’Europa da ristrutturare quella descritta dal progetto CaRe. Un continente che, nonostante l’impegno per gli obiettivi del pacchetto 20-20-20, deve fare di più nel settore dell’efficienza energetica se vuole rimettere in moto l’economia. Imprese ed abitazioni più efficienti quindi, è il suggerimento che la University of East Anglia (UEA) ha diffuso al fine di ottenere obiettivi energetici di maggiore efficacia.

I ricercatori Bruce Tofield e Martin Ingham del Build with CaRe project dell’UEA hanno lanciato oggi un nuovo rapporto raccomandando ai membri dell’Ue di osare obiettivi energetici più audaci per raggiungere l’obiettivo di riduzione degli inquinanti del 40% entro il 2050, valorizzando l’efficienza dei nuovi e vecchi edifici.

L’UE sta attualmente cercando di migliorare l’efficienza energetica del 20 per cento entro il 2020, tuttavia il rapporto, chiamato  Refurbishing Europe, indica che l’Europa è in linea per raggiungere il target solo a metà, soprattutto per mancanza di un sistema politico e di un sostegno finanziario. A tal proposito Tofield ha dichiarato che l’Ue ha il potenziale per divenire un leader mondiale nell’istallazione e nello sviluppo di tecnologie energeticamente efficienti, ostacolato dalla mancanza di una normativa ad hoc.

Gli edifici sono responsabili del 40 per cento delle emissioni ad effetto serra in Europa connesse al consumo energetico di gas, revisionare la loro efficienza energetica rappresenta la più grande opportunità per il risparmio energetico e per la riduzione dei gas a effetto serra”, ha detto.”A lungo termine, l’obiettivo del 40 per cento di riduzione della domanda di energia primaria potrebbe galvanizzare le azioni a breve termine sull’efficienza energetica, che sono essenziali per affrontare il cambiamento climatico.”

“L’UE ha ammirevoli intenzioni a lungo termine per decarbonizzare gli edifici entro il 2050 ma, a breve termine, l’efficienza energetica rimane l’anello debole nella catena di fornitura di energia … Questa politica è costosa e dispendiosa e devierà gli investimenti destinati ad azioni volte a contrastare i cambiamenti climatici” dice il rapporto. Built with CaRe, il consorzio di enti locali e università provenienti da cinque paesi della regione del Mare del Nord, finanziato in parte dal Fondo europeo di sviluppo regionale, ha sostenuto e sostiene il miglioramento dell’efficienza negli edifici aderendo ai principi chiamati “passivhaus”, che utilizzano sistemi di isolamento e di ventilazione naturale per ridurre il consumo energetico per il riscaldamento e raffreddamento fino al 90 per cento.

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