Solo in Giappone, paese che soffre la solitudine di massa, potevano inventare un Ufficio postale destinato a raccogliere migliaia di lettere indirizzate ai defunti oppure a un amore impossibile. Siamo nell’isola di Awashima, nel Mare Interno del Giappone, dove l’artista Saya Kubota ha creato lo sportello per le lettere “delle emozioni”. Destinate a chi non potrà mai rispondere (un defunto) oppure non avrà mai intenzione di farlo (un amore impossibile).
Sembra un gioco, e invece è una scoperta terapeutica. Aiuta a elaborare il lutto, a prendere atto che una vita alla quale eravamo tanto legati non c’è più, come un amore che abbiamo tanto sognato è irrealizzabile.
L’ufficio è gestito da Nakata Katsuhisa, un ex impiegato delle Poste: le lettere che arrivano, spesso scritte su cartoline o accompagnato da disegni molto teneri, vengono poi custodite in cassette postali appese al soffitto. E da quel momento chiunque può leggerla o anche portarla via, considerandosi come il destinatario naturale della lettera.
Un esercizio di abbandono ai propri sentimenti: non a caso l’Ufficio è stato chiamato “Alla deriva” e tutte le lettere evocano le emozioni, comprese quelle più nascoste e mescolate al dolore.
L’immagine di copertina è tratta da “La Repubblica”
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