Sigaretta elettronica: pro e contro

Secondo diversi scienziati le e-cig contengono sostanze tossiche per il cuore. Con possibili danni anche alle vie respiratorie

cosa sapere sulla sigaretta elettronica
Non si fuma, si “svapa”, con una quantità minima di nicotina (dai 6 ai 20 microgrammi) rispetto alla sigaretta tradizionale. E in questo modo si riduce la dipendenza dal fumo e ci si dovrebbe avviare verso la quota “zero sigarette”. L’utilità della sigaretta elettronica è tutta in questa formula, dalla quale dipende la risposta alla domanda fondamentale: è vero o è falso che la e-cig sia la soluzione contro lo spreco della salute dovuto al fumo?

COSA SAPERE SULLA SIGARETTA ELETTRONICA

La sigaretta elettronica è stata inventata nel 2003 dal farmacista cinese Hon Lik, e oggi più che mai resta al centro di due grandi interrogativi. Siamo sicuri che non sia dannosa? Aiuta davvero a smettere di fumare? Due domande importanti, alle quali siamo in grado di dare risposte precise, per oltre 1 milione di uomini e donne che la utilizzano, e anche i quasi 12 milioni di italiani che fumano ancora le sigarette tradizionali, e magari, in alcuni casi, hanno voglia di smettere.

L’oggetto del desiderio per tutti coloro che desiderano smettere di fumare, infatti, è proprio la sigaretta elettronica, anche detta e-cig, un dispositivo a forma di penna progettato per ridurre la dipendenza dai tabacchi lavorati, quali sigarette, sigari e pipe. L’obiettivo, a lungo termine, per chi si avvicina al mondo della e-cigarette, è quello di smettere di fumare, sostituendo anche a livello psicologico la sigaretta tradizionale. A differenza di tanti altri dispositivi medici o farmaceutici per smettere di fumare, come le gomme da masticare a base di nicotina o i cerotti, la sigaretta elettronica è concepita proprio per assomigliare alla sigaretta nelle mimiche e nelle percezioni sensoriali della combustione, venendo in aiuto dei fumatori abituali anche nei momenti di convivialità, nei quali, si sa, è molto più difficile resistere alla voglia di fumare.

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SIGARETTA ELETTRONICA IN ITALIA 

Nonostante le enormi aspettative, e anche le campagne di marketing, attorno alla e-cig, gli italiani che la utilizzano sono ancora pochi, sebbene la percentuale salga tra i ragazzi (21,9 per cento). Nel mondo, invece, il mercato della sigaretta elettronica si è molto irrobustito, arrivando a un fatturato annuale superiore ai 22 miliardi di dollari. Con in prima fila quei paesi dove i divieti del fumo sono molto forti, come gli Stati Uniti, dove 8 adolescenti su 10 dicono di “svapare”, e la Gran Bretagna.

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LEGGE ITALIANA SULLA SIGARETTA ELETTRONICA

In Rete abbondano, infatti, i forum e i siti dedicati allo svapo, nonché i negozi online dove acquistare l’occorrente per iniziare a utilizzare la e-cig, tanto che anche la normativa sulle sigarette elettroniche è stata aggiornata per stare al passo con i tempi per tutelare la salute degli svapatori, con precise linee guida sui liquidi e i componenti, e la tutela della salute anche dei non fumatori.
Chi si era avvicinato al mondo dello svapo anche attratto dalla possibilità di poter fumare nei luoghi pubblici ed eludere il divieto di fumo, deve però ricredersi: il divieto di svapo è a discrezione dei gestori di locali e dei responsabili degli uffici, e in luoghi come ospedali, scuole o in presenza di bambini è severamente vietato utilizzare la sigaretta elettronica.

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SIGARETTA ELETTRONICA, FA BENE O MALE?

Tuttavia, la questione che tiene banco è quella relativa alla salute. La sigaretta elettronica, fa bene o fa male? E aiuta davvero a chi vuole smettere o ridurre il fumo? Prima di addentrarci nel tema, facciamo chiarezza su com’è fatta, come funziona e cosa inaliamo quando svapiamo. Il principio è semplice: la e-cig ci permette di fumare senza combustione di carta e tabacco, i principali responsabili dell’inalazione di sostanze cancerogene. Questo accade perché la batteria della e-cig riscalda la resistenza, la quale a sua volta scalda il liquido che produce vapore. Il vapore è quello che fa la differenza, perché può contenere nicotina o essere composto solo da glicerolo e aromi. Il Ministero della Salute ha definito bene come vanno prodotti questi liquidi per non essere nocivi o comunque impattare nel minor modo possibile sulla salute degli svapatori.

I primi studi sulla nocività della e-cig si sono concentrati sulla valutazione del vapore emesso, mentre oggi ci si sta concentrando sul cosiddetto particolato, le sostanze disciolte nel liquido da svapare. Oltre alla nicotina liquida, sostanza velenosa, vi si trovano disciolti metalli come argento e nichel. Ma anche titanio o cromo, come si legge da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science.

QUALI SONO I DANNI CHE PROVOCA LA SIGARETTA ELETTRONICA?

Anche se l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici prodotti della combustione, nonché sostanze con un elevato grado di tossicità e potenziale cancerogeno, è assente, rendendo la sigaretta elettronica molto meno pericolosa della sigaretta tradizionale, ciò non significa che sia priva di rischi.

Il primo viene proprio dal nichel, metallo al quale sempre più persone sono allergiche. L’irritazione solitamente è di tipo cutaneo, ma persino  l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano non sa ancora cosa possa scaturire dall’inalazione di un vapore molto caldo all’interno del quale si annidano queste sostanze.

Sicuramente la e-cig non è cancerogena ai livelli della sigaretta tradizionale, ma anche l’AIRC mette in guardia gli svapatori: oltre al particolato, restano pericolose alcune sostanze che rientrano negli ingredienti del liquido, come il glicole propilenico. Il glicole è usato da tempo, per esempio, nei fumogeni impiegati nell’industria del cinema e nei concerti pop, ed è considerato generalmente sicuro, anche se alcuni studi indicano che l’inalazione prolungata potrebbe dare origine a irritazione delle vie aeree, tosse e in casi molto rari asma e riniti.

O alcune sostanze aromatizzanti, come il diacetile, un aroma molto utilizzato anche nell’industria alimentare ma è associato all’insorgenza di bronchiolite.

Uno studio recente della Società americana di fisiologia indica in circa 7000 gli additivi dei liquidi per lo svapo da controllare per escludere tossicità per i polmoni.

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SIGARETTA ELETTRONICA FA MALE

Si può concludere che le sigarette elettroniche sono meno dannose per l’organismo delle sigarette tradizionali, ma non sono completamente innocue: è oggi ampio il consenso sul fatto che in confronto al consumo tradizionale di prodotti del tabacco le sigarette elettroniche assicurano una riduzione del danno significativa per il fumatore e per chi gli vive accanto, e la  Cancer Research UK ha confermato che l’abbandono della sigaretta tradizionale a beneficio di quella elettronica comporta a distanza di soli sei mesi una riduzione significativa delle sostanze cancerogene presenti nell’organismo. Un’altra autorevole voce a favore della sigaretta elettronica era quella di Umberto Veronesi, che si oppose alla bocciatura da parte dell’OMS della e-cig, insieme ad altri autorevoli pareri. Addirittura, arrivò ad affermare che, se riuscissimo a togliere il tabacco dalle sigarette, come accade in quelle elettroniche, il cancro al polmone scomparirebbe.

Ma dall’appello di Veronesi a favore della e-cig è passato molto tempo, e intanto la ricerca per esaminare tutte le conseguenze di questa alternativa alla sigaretta tradizionale è andata avanti, l’orizzonte temporale per esaminare i suoi effetti si è allungato, e i risultati sono quasi sempre a sfavore del cambiamento. L’ultimo studio sulle sigarette elettroniche arriva dal Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Valencia, in Spagna, guidato dalla professoressa Maria Jesus Sanz. Le conclusioni sono piuttosto pesanti sui rischi dello “svapare”. Aumenta i rischi di infiammazioni sistemiche, porta a complicazioni respiratorie e cardiovascolari. Altrettanto severo è il giudizio, rilasciato nell’aprile del 2021, dal Comitato scientifico della Commissione europea chiamato a valutare i rischi emergenti sulla salute pubblica dei paesi dell’Unione. Qui si parla di “danni irritativi alle vie respiratorie a un livello moderato ma in crescita“; di “effetti nocivi sul sistema cardiovascolare” e, cosa più grave, di “moderati rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie esposta a lungo termine a sostanze come formaldeide e acetaldeide“.

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LA SIGARETTA ELETTRONICA FA SMETTERE DI FUMARE?

Quanto all’aiuto sostanziale che la sigaretta elettronica può dare per smettere di fumare, bisogna guardare alla realtà dei fatti, e dei numeri, senza lasciarsi ingannare dal doppio gioco, piuttosto torbido, fatto da entrambe le parti, da chi considera la e-cig un elisir e da chi invece tenta di demolirla a priori, magari per interessi commerciali.

Che cosa dicono fatti e numeri? Sicuramente la sigaretta elettronica è al momento il metodo più efficace per smettere di fumare: funziona con migliori risultati, per esempio, rispetto al cerotto e all’agopuntura. Ma il problema è un altro. In Italia abbiamo 11,7 milioni di fumatori di sigarette tradizionali, dei quali ben il 65 per cento provano a smettere, quasi sempre con risultati deludenti. I fumatori di sigarette elettroniche invece sono 1 milione e 300mila uomini e donne, dei quali il 67,8 per cento però fumano anche sigarette tradizionali. Dunque, il pericolo è che, con le e-cig invece di smettere di fumare, si diventi soltanto un doppio fumatore, o anche detto un fumatore duale. In versione elettronica e in versione tradizionale. D’altra parte, secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore della Sanità, nella popolazione dei fumatori di e-cig, il 25,7 per cento delle persone dichiarano di avere diminuito, anche sensibilmente, il numero delle sigarette tradizionali. E solo il 14,4 per cento dicono di avere davvero smesso completamente di aspirare quelle maledette sigarette che, in Italia, ogni anno uccidono 70mila persone.

In conclusione, potete usare come e quando volete la sigaretta elettronica, ma da questo momento siete informati e consapevoli di ciò che svapate e quindi potete sceglierla con maggiore sicurezza, e con più consapevolezza, anche rispetto agli obiettivi che avete. Senza rischi e senza spreco di denaro per acquistare un oggetto che poi non viene utilizzato. Rendendola l’ennesimo gadget elettronico abbandonato in un cassetto.

Questi dati così alti sui fumatori duali (che utilizzano cioè sia sigarette tradizionali sia e-cig), comuni a tutti i paesi del mondo, hanno portato l’Organizzazione mondiale della Sanità a trarre una conclusione piuttosto perentoria: non ci sono prove certe che la sigaretta elettronica possa essere utile per smettere di fumare. E anche questa non è una buona notizia per il popolo degli “svapatori”.

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