Un 2012 “responsabile” in 12 mosse

Le nostre scelte influiscono direttamente sul nostro benessere, sull’ambiente, sulla società e sull’economia. E’ necessario rivedere i nostri stili di vita e per contribuire ad un 2012 “responsabile” e il Worldwatch institute ha messo a punti dodici consigli per farlo: 1. Riciclare. Secondo la U.S. Environmental Protection Agency, per ogni chilo di alluminio recuperato, gli […]

Le nostre scelte influiscono direttamente sul nostro benessere, sull’ambiente, sulla società e sull’economia. E’ necessario rivedere i nostri stili di vita e per contribuire ad un 2012 “responsabile” e il Worldwatch institute ha messo a punti dodici consigli per farlo:

1. Riciclare. Secondo la U.S. Environmental Protection Agency, per ogni chilo di alluminio recuperato, gli americani potrebbero risparmiare le risorse energetiche necessarie per generare circa 7,5 kwh ora di elettricità, abbastanza per alimentare per bene 6 anni una città delle dimensioni di Pittsburgh.

2. Ricordarsi di spegnere le luci, e non solo durante l’Earth Hour, ossia l’Ora della Terra, che il 31 marzo torna a reclamare l’impegno di istituzioni, cittadini e aziende.

3. Sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a risparmio energetico. Il primo paese a vietare le lampadine a incandescenza è stato l’Australia nel 2007. Un semplice gesto che, secondo il ministro dell’ambiente australiano, ha permesso di tagliare 4 milioni di tonnellate di emissioni di gas a effetto serra entro il 2012.

4. Bere acqua del rubinetto, risparmiando all’ambiente l’impatto che deriva dalla produzione e la plastica delle bottiglie.

5. Moderare le temperature con cui riscaldiamo gli ambienti.

6. Supportare i programmi di recupero del cibo. Ogni anno, secondo l’Adoc, 335 euro di alimenti a famiglia finisce in pattumiera, circa il 7% della spesa.

7. Preferire i prodotti locali, o il cosiddetto chilometro zero.

8. Praticare il bike sharing. Torino e Milano, secondo il quinto Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility, sono le città più attive nell’adottare misure di mobilità alternativa come il bike sharing, il servizio di biciclette condivise. Sono 27 su 50 le città in cui è attivo il bike sharing elettronico (a tessera magnetica) o meccanico (a chiave codificata).

9. Condividere l’auto. Sempre secondo l’ultimo rapporto di Euromobility, il car-sharing, l’auto condivisa, segna nel 2010 una battuta d’arresto: gli utenti crescono solo dello 0,7% rispetto all’anno precedente e le automobili disponibili addirittura diminuiscono (-3,6%).

10. Coltivare il proprio giardino, anche in casa grazie agli orti “verticali” o “a parete”.

11. Produrre compost.

12. Ridurre il consumo di carne.
 

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