Un buona agricoltura migliora la qualità dell’aria

La qualità dell’aria sta progressivamente deteriorandosi, sia per l’aumento demografico, che a causa delle attività antropiche. L’agricoltura in generale e la viticoltura in particolare possono contribuire in positivo o in negativo alla qualità dell’aria poiché da un lato rappresentano delle sorgenti di immissione nell’atmosfera di sostanze particolate e di gas serra mentre dall’altro costituiscono una […]

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La qualità dell’aria sta progressivamente deteriorandosi, sia per l’aumento demografico, che a causa delle attività antropiche. L’agricoltura in generale e la viticoltura in particolare possono contribuire in positivo o in negativo alla qualità dell’aria poiché da un lato rappresentano delle sorgenti di immissione nell’atmosfera di sostanze particolate e di gas serra mentre dall’altro costituiscono una fonte di depurazione naturale dall’inquinamento. Due facce della stessa medaglia, servizi e disservizi eco-sistemici che vanno regolati attraverso scelte imprenditoriali consapevoli ed adeguate al territorio. La viticoltura necessita di energia che deriva dai combustibili fossili (per i macchinari, per la fabbricazione di fertilizzanti ed agrofarmaci, per il riscaldamento di edifici e la lavorazione dei prodotti, ecc…), emette anidride carbonica dal suolo ed alcune pratiche agricole fanno sì che il suolo rilasci ossido nitroso oppure che si producano altri gas serra. Le sostanze particolate sono sostanze solide o liquide con un diametro inferiore ai 10 micrometri particolarmente pericolose per la salute dell’uomo; queste si originano per la mancanza di infrastrutture aziendali adeguate o per l’impiego di combustibili fossili ed incendi di rifiuti. Il programma di sostenibilità SOStain nelle sue linee guida fa una completa disamina di tutti gli effetti diretti ed indiretti sull’aria delle attività agricole e configura un piano di gestione del vigneto innovativo che possiamo riassumere per ragioni di spazio in 5 punti.
 
Strade e aree di sosta per i mezzi agricoli: bagnare nelle stagioni più asciutte, inerbendo le zone di passaggio. Ridurre la velocità, il peso e l’uso di mezzi agricoli.

Uso ed efficienza delle risorse energetiche: minimizzare l’uso di combustibili fossili, in particolare di Diesel, risparmiare elettricità ed utilizzare le energie rinnovabili. Rinnovare il parco macchine con mezzi agricoli più recenti a basso impatto ambientale

Controllo delle infestanti e parassiti: applicare le linee guida di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari con conseguente riduzione del particolato e dei gas serra. Verificare la presenza di sostanze volatili precursori dei gas serra nei formulati, applicare tecniche fitoiatriche ed agronomiche di precisione per ridurre le applicazioni.

Ridurre impiego di fertilizzanti soprattutto azotati: calcolare il bilancio dei nutrienti, realizzare interventi sulla base delle esigenze spazio-temporali attraverso tecniche di agricoltura di precisione in modo da garantire la massima efficienza di assorbimento.
 
Aumentare il sequestro dei gas serra: aumentare la vegetazione all’intorno del vigneto attraverso l’inerbimento e la creazione di margini di campo. Inoltre è necessario ridurre e minimizzare la lavorazione meccanica del suolo aumentando l’organicazione della sostanza organica del suolo attraverso l’incorporazione di compost e di residui vegetali quando possibile.

Aumentare la fitodepurazione gassosa ed ostacolare la deriva: attraverso infrastrutture ecologiche di dimensione diversa. Alberi, siepi, arbusti posizionati correttamente nell’azienda possono decontaminare l’aria e possono ostacolare il movimento dei contaminanti verso aree sensibili come le case, i corpi idrici, le zone di passaggio e di sosta ricreazionale.

Prof. Ettore Capri
Centro di ricerca per l’agricoltura sostenibile OPERA
Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza (Italia)

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