L’Italia si appassiona alla differenziata e se anche quest’anno è il nord ad aggiudicarsi il podio per la gestione dei rifiuti, sono da menzionare anche le buone performance della Sardegna e della Campania, Napoli esclusa visto che è ancora alle prese con l’emergenza rifiuti. E, in complesso, un Comune italiano su 6 supera il 60% di raccolta differenziata.
E’ quanto emerge dal premio ai Comuni Ricicloni 2011 assegnato da Legambiente: per il secondo anno consecutivo vince Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, ma ben 1290 comuni vincono l’appellativo di "ricicloni 2011" per aver superato il 60% di raccolta differenziata, mentre ben 731 comuni si confermano "zoccolo duro" del concorso, comparendo da tre anni consecutivi nelle classifiche.
Comuni ricicloni 2011 di Legambiente ha voluto premiare i comuni che avessero raggiunto già nel 2010 la quota che, per legge, è richiesta solo dal 2011 di almeno il 60% di raccolta differenziata (era del 50% lo scorso anno). Il risultato è stato positivo, considerando anche che se ai 1.289 comuni virtuosi si aggiungessero i 448 che hanno comunque superato il 50% di raccolta differenziata (richiesto dalla normativa per il 2010) si arriverebbe alla quota di almeno 1.738 comuni in regola con la legge dello stato.
Assenti dalla classifica quest’anno le grandi città: Milano è ferma al 35% circa, come 15 anni fa. Ma il capoluogo lombardo ha avviato su 200 mila abitanti la raccolta dell’umido da cucina per verificare la qualità della raccolta e con il 98% di purezza del materiale, ottiene un ottimo risultato.
Da segnalare Torino, che giunge a un buon 42%, ma nei quartieri dove ha attivato il servizio "porta a porta" ha superato il 60%.
Bocciate Roma, dove la raccolta domiciliare col sistema misto continua a non funzionare e Napoli, ancora alle prese con l’emergenza e in attesa dell`estensione del porta a porta – prevista da settembre – messa in campo dalla nuova Giunta.
Le tre regioni più virtuose sono il Veneto che svetta ancora in cima alla classifica con una percentuale del 65,6% di amministrazioni virtuose sul totale dei comuni, seguito ancora dal Friuli Venezia Giulia con il 34,2% e dal Trentino Alto Adige col 28, 3%, con ben 30 comuni in piu’ rispetto al 2010. La Lombardia, prima regione riciclona della storia d’Italia è oggi solo al quarto posto con il 21,4%. La Liguria sta cominciando a muoversi e diversi piccoli e medi comuni stanno crescendo: per ora nella classifica fa capolino solo Noli (Savona), comune rivierasco e turistico, che ha saputo superare le relative difficoltà di organizzazione della raccolta.
Le buone pratiche e le performance di successo si stanno diffondendo anche al Centro Sud. Le Marche sono la regione capofila dell’Area centro, grazie al lavoro svolto prevalentemente da due consorzi: Cosmari e Cir33. In classifica compaiono tre comuni dell’Umbria (Tuoro Sul Trasimeno, Piegaro, Giano Dell’Umbria) e c’è la conferma dei comuni del Lazio, già noti dai precedenti concorsi. In Toscana, a parte qualche rara e lodevole eccezione, si stenta ad affrontare col piede giusto la gestione dei rifiuti comunali. Anche al Sud nessuna grossa novità con la riconferma della Campania, che colloca nelle differenti graduatorie demografiche 48 comuni, seguita dalla Sardegna con 34 e dall’Abruzzo con 11 comuni.
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