UNIVERSITIAMO PAVIA
Una università antichissima, e un progetto modernissimo per finanziare la ricerca. È questa la sintesi di Universitiamo, la prima piattaforma di crowdfunding nata in e attiva Italia, dal 2014, in ambito accademico. Siamo a Pavia, dove la formazione universitaria risale al 1.361: un ateneo con 25mila studenti, 910 docenti, 85 corsi di laurea e 17 corsi di dottorato.
La piattaforma Universitiamo altro non fa che raccogliere piccole donazioni (la media è attorno ai 334 euro), da parte di migliaia di persone, per dare carburante a progetti di ricerca che vengono selezionati da un’apposita commissione. Una strada per non sprecare le opportunità e i percorsi della ricerca, così trascurata in Italia anche per problemi di natura finanziaria e burocratica.
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BE STUDENT UNIVERSITIAMO PAVIA
Gli ambiti nei quali interviene il crowdfunding in versione universitaria, a Pavia, sono molto diversi e trasversali, e coprono sia le scienze umanistiche sia diversi campi della medicina. Per esempio, sono finanziate attraverso Universitiamo ricerche sulle specie aliene in ambiente marino (quelle che mettono a rischio la biodiversità) o sulle malattie respiratorie. Un grande successo, in termini di raccolta dei fondi, ha ottenuto il progetto BE-STudent, indirizzato a un obiettivo molto vicino alla filosofia Non sprecare: una lotta senza quartiere contro la dispersione scolastica. Compresa quella che nasce da problemi di apprendimento, tipo la dislessia o la disgrafia, o da condizioni socio-economiche particolarmente svantaggiate. La ricerca mira a dare un supporto, gratuito, mirato e personalizzato ai bambini che si trovano in queste condizioni.
UNIVERSITIAMO CROWDFUNDING UNIVERSITÀ PAVIA
La piattaforma Universitiamo, che potrebbe essere ripresa da tante altre università in Italia, finora ha consentito di realizzare 52 progetti di ricerca, che altrimenti non avrebbero mai visto la luce, e sarebbero andati perduti e quindi sciupati. Non solo. Poiché tutto avviene online e viene aggiornato attraverso un sito ad hoc, chi offre il suo piccolo o meno piccolo contributo, ha tre certezze. La possibilità di scegliere su quale ricerca mettere la propria donazione, la trasparenza e la chiarezza del progetto che viene presentato online, e la possibilità di seguire nel tempo lo sviluppo e i risultati della ricerca. È davvero tanto per un mondo spesso opaco, e continuamente in affanno per le scarse risorse disponibili e per i mille intralci burocratici, come quello universitario. Un mondo però strategico per il futuro del Paese e di intere generazioni. Che non dobbiamo sprecare.
I PROGETTI INNOVATIVI PORTATI AVANTI NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE:
- Valoribio, all’università di Modena e Reggio Emilia si punta sulle mosche per produrre fertilizzanti naturali (foto)
- A Piacenza c’è una scuola che scherma i cellulari dei ragazzi per incentivarli a “tornare a parlare tra loro”
- La scuola elementare di Nogara (Verona) dove i bambini creano lampade e lumi recuperando i rifiuti (foto)
- Il silenzio insegnato a scuola con il metodo Montessori. Per scoprire il piacere di riposare, ma innanzitutto per imparare a riflettere
- I nonni adottati dai bambini della scuola primaria di Castiglione delle Stiviere. Tutto inizia da un libro (foto)
- La scuola di Campobasso, dove le pulizie le fanno i detenuti. E in cambio studiano e si diplomano (foto)
- A Cameri la scuola record in Italia: l’80 per cento degli alunni arrivano la mattina con la bicicletta
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