L’allarme è arrivato direttamente dall’organizzazione Mondiale della Sanità: il vaiolo delle scimmie, in termini scientifici Mpox, è diventato un’emergenza mondiale, specie in alcuni paesi. Il salto di qualità del virus, e l’aumento dei pericoli, nasce dal diffondersi di un nuovo ceppo della malattia, che finora si trasmetteva quasi esclusivamente dall’animale all’uomo, e quindi era più controllabile. Con il nuovo ceppo, clade I, invece, la trasmissione è anche da uomo a uomo. Il vaiolo delle scimmie continua a mutare, e ciò lo rende molto aggressivo.
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Cos’è
Il nome di questo vaiolo deriva dal fatto che è stato identificato per la prima volta, nel 1958, sulle scimmie. Ma da allora molte cose sono cambiate, e in peggio. L’evoluzione più importante è che il vaiolo delle scimmie nasce come un’infezione zoonotica, cioè trasmessa dagli animali all’uomo, ma adesso, anche tra gi stessi uomini. Da qui l’emergenza sanitaria mondiale. Questo tipo di vaiolo è endemico, nelle regioni della foresta pluviale tropicale dell’Africa centrale e occidentale.
Dove è più diffuso
L’ultimo campanello d’allarme sul vaiolo delle scimmie arriva in particolare da alcuni paesi dell’Africa: Repubblica Democratica del Congo (con oltre 15mila casi accertati e più di 500 morti), Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. Ma l’allerta è arrivata anche dalle autorità sanitarie in Europa, che considerano il vaiolo delle scimmie ormai presente anche nel Vecchio continente.
Vaiolo delle scimmie in Italia
La situazione in Italia sembra assolutamente sotto controllo, con casi ancora limitati e senza conseguenze mortali. Dal maggio del 2022, quando si è verificato il primo caso, si contano più di mille persone colpite dal virus, sicuramente importato: quasi la metà in Lombardia, poi nel Lazio e in Emilia-Romagna. Le vittime sono in prevalenza maschi, di età media di 37 anni.
Come avviene il contagio
Finora il vaiolo delle scimmie si trasmetteva attraverso gli animali, ma con la nuova variante il cambiamento è radicale: si può essere colpiti anche attraverso un contagio tra uomini. Le vie della trasmissione più frequenti sono: i rapporti sessuali, la biancheria usata in comune (dalle lenzuola agli asciugamani) il contatto di oggetti, tessuti e superfici non disinfettate. La trasmissione passa per le vie respiratorie, per contatto con la saliva, il moccio e il muco.
Cause
La causa dell’infezione è un virus della stessa famiglia del vaiolo, il Poxviridae, che però si presenta meno aggressivo e letale, e anche con una minore capacità di trasmissione.
Sintomi
I sintomi della malattia compaiono in un intervallo di tempo che va da 6 a 21 giorni dalla data dell’infezione. I più frequenti sono:
- Febbre
- Mal di testa
- Gonfiore dei linfonodi
- Debolezza fisica e muscolare
- Eruzione cutanea della pelle
- Vescicole, pustole, croste
- Sonnolenza
- Brividi
- Piaghe nella mucosa, anche nella bocca e sul naso
- Mal di schiena
Diagnosi
La diagnosi del vaiolo delle scimmie è prevalentemente clinica, sulla base dei sintomi che sono stati riscontrati. Può essere confermata da alcuni accertamenti come il rilevamento del DNA virale specifico, mediante la Proteina C Reattiva (PCR).
Cure
La prima forma di cura è l’isolamento. Chi è stato colpito dal vaccino delle scimmie non deve avere contatti fisici con altre persone, e deve usare biancheria e oggetti domestici di qualsiasi genere a lui dedicati. Ancora: servono un’accurata igiene delle mani e l’uso di una mascherina chirurgica nel caso di contatti con altre persone. Nella maggior parte dei casi dal vaiolo delle scimmie si guarisce, in poche settimane, spontaneamente, anche se i soggetti più a rischio sono le donne in stato di gravidanza e i bambini. Gli unici medicinali che vengono indicati durante la terapia spontanea che porta alla guarigione sono antipiretici e antidolorifici, da prendere sempre secondo le indicazioni del medico curante.
Complicazioni
Le complicazioni più frequenti riguardano problemi alle vie respiratorie: a partire dalla broncopolmonite. Poi ci sono leinfezioni cutanee, sepsi, encefaliti, infezioni alla cornea. Purtroppo, nella nuova variante, è aumentato in modo significativo il tasso di mortalità, arrivando a circa il 10 per cento delle persone colpite dal virus.
Vaccino
Non esiste un vaccino specifico contro il vaiolo delle scimmie, ma si utilizzano alcuni vaccini contro il vaiolo umano. Il problema è, come al solito, la carenza di questo medicinale, in particolare nelle zone del mondo, come i paesi africani, dove più servirebbe. Il vaccino più efficace e più adatto, utilizzato anche in Italia per il vaiolo, si chiama MVA-BN (i nomi commerciali sono Jynneos, Imvanex, Imvamune). Anche in questo, come per tanti altri vaccini, si registra lo spreco di un’assurda situazione di monopolio, visto che il medicinale viene prodotto esclusivamente dalla Bavarian Nordic. A danno non delle nazioni ricche, dove il vaccino è comunque disponibile, ma proprio dei paesi africani dove è concentrata la diffusione del vaiolo delle scimmie.
Prevenzione
La prima raccomandazione per prevenire il vaiolo delle scimmie, da parte dell’Istituto superiore di Sanità, è di usare, nel caso di soggetti a rischio o circostanze che fanno ipotizzare pericoli di contagio, il preservativo per i rapporti sessuali. La seconda raccomandazione è di evitare qualsiasi genere di contatto fisico, anche attraverso oggetti comuni, con persone affette da Mpox, e lavarsi bene le mani se si è stati in vicinanza di chi è stato colpito dal virus. Evitare il contatto con animali selvatici. E, infine, per chi è stato in zone endemiche, alla comparsa dei primi sintomi è bene procedere a un accertamento diagnostico specifico per il Mpox.
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Nell’immagine di copertina la reazione cutanea causata dal vaiolo delle scimmie (Fonte: Rai News)
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