L’antica linea ferroviaria della Val Seriana, nel bergamasco, è un percorso ideale per chi ama il turismo slow. Si tratta di appena 31 chilometri, da Ranica a Clusone, da fare con un bicicletta da passeggio con il cambio o con una mountain bike, che consentono un tuffo nell’archeologia industriale e preistorica e nella natura, con panorami mozzafiato.
Cosa vedere
Ranica si trova ad appena sette chilometri da Bergamo e la linea ferroviaria fu inaugurata nel 1884, segnando la prima industrializzazione della zona, per poi essere chiusa nel 1967. L’ora ideale per la passeggiata è il tramonto, quando il paesaggio di boschi, vallate e fiumi si accende con i colori di una luce rossastra. Prima di concludere l’esperienza vale la pena fare una tappa al Parco Paleontologico, che contiene centinaia di reperti fossili marini, il patrimonio di un ecosistema preistorico, fatto di pesci, rettili marini e crostacei invertebrati.
Il treno della val Seriana
Il treno della Val Seriana è uno dei simboli dello sviluppo italiano tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento. I suoi vagoni trasportavano la materia prima, specie i minerali (zinco, piombo e galena argentifera) dei quali avevano bisogno le piccole e medie aziende intanto cresciute sul territorio. Oggi l’intero percorso del treno è un’attrezzata pista ciclabile, facile da percorrere, con una macchina fotografica nello zaino per scattare le immagini dei punti più suggestivi. Piccole cascatelle, boschi di faggete, e all’orizzonte il profilo del massiccio della Presolana. La linea ferroviaria della Val Seriana, che ha fatto la storia della Bergamo industriale, è stata chiusa il 31 agosto 1967. Purtroppo gli impianti fissi, stazioni e caselli, sono stati demoliti, con l’eccezione della piccola stazione di Ponte Selva, il cui fabbricato, perfettamente integro, è ancora oggi una delle mete del turismo slow nella zona. Arrivati nel paesino di Cene, basta fare una rapida deviazione verso la parte alta e si raggiunge il Parco Paleontologico ai piedi del Monte Bue.
Parco Paleontologico
La fortuna del Parco Paleontologico si deve alle frane che hanno colpito, nel corso gli anni, il territorio, a partire da quella del 1965, quando un sacerdote, don Antonio Canova, appassionato di Scienze naturali, trovò il primo fossile: il frammento di un piccolo pesce. Da quel momento sono iniziati gli scavi che hanno portato alla luce i resti di migliaia di fossili marini. Ma è stata ancora una frana a consentire, nel 1973, il ritrovamento più eclatante del Parco Paleontologico: lo scheletro di un Eudomorphodon ranzii, il più antico rettile volatile del mondo, che risale al periodo Triassico (circa 220 milioni di anni fa). Il Parco Paleontologico di Cene oggi ha una doppia valenza. Durante l’anno scolastico ospita percorsi didattici per le scuole, per insegnare i segreti degli scavi paleontologici. Dall’altro lato, nel Parco si continua a svolgere un’intensa attività di ricerca, tanto che viene riconosciuto come un geosito di rilevanza internazionale.
Informazioni
Per tutte le informazioni sulla Val Seriana si può consultare il sito:
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Per le informazioni sul Parco Paleontologico, scrivere a:
Credit foto di copertina Filippo Rivetti Timeflees.com
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