«Il “sospeso”? Facciamolo due volte al giorno». La proposta dello scrittore Luciano De Crescenzo

Ha scritto un best seller intitolato "Il caffè sospeso, saggezza quotidiana in piccoli sorsi", e di fronte al boom del fenomeno racconta il significato di un gesto. Che vale come un atto d’amore

VALORE DEL DONO

VALORE DEL DONO

«I napoletani sono un popolo che conosce l’amore, e nessuno meglio di loro avrebbe potuto esportare, anche inconsciamente, un gesto così significativo come il “sospeso”»: tra i tanti best seller di Luciano De Crescenzo c’è anche Il caffè sospeso. Saggezza quotidiana in piccoli sorsi (edizioni Mondadori).

Si aspettava che dal caffè saremmo passati ai giocattoli, agli indumenti, ai pranzi, ai libri, e di questo passo a tutto?

«Sono felice ed entusiasta di quanto sta avvenendo in tutta Italia. Del resto che sia un caffè , un giocattolo o una pizza, il “sospeso” è di per sé un atto d’amore nei confronti degli altri. E potenzialmente dell’umanità».

Un piccolo gesto, che diventa prezioso in anni difficili.

«Più che gli anni, ad essere difficile è la vita delle persone. Prenda il mio caso: ho una casa, una famiglia che mi vuole bene, ancora faccio un lavoro che amo. Insomma, sono un uomo fortunato….».

IMPORTANZA DONO PER LUCIANO DE CRESCENZO

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Valore del dono1

IMPORTANZA DEL SOSPESO

E dunque?

«Non tutti però sono fortunati come me, ed è proprio a queste persone che un gesto come il “sospeso”, senza esagerare, può perfino cambiare la vita. Sicuramente migliora la giornata».

Che cosa ricorda del “sospeso” napoletano lo scrittore De Crescenzo?

«L’ho scritto nel mio ultimo libro, Napoli mia. Passeggiavo nei bassi con mia figlia Paola, all’epoca una bambina, e non mancava mai qualcuno che mi invitava a entrare per bere un caffè. Non era proprio un “sospeso”, ma un gesto di affetto che le persone più semplici nutrivano nei miei confronti».

Da oggi lei è il testimonial del “Sospeso” in tutta Italia. Ha un consiglio per avvicinare nuovi volontari?

«Un unico suggerimento: non siate pidocchiosi. Praticate il “sospeso” almeno una volta al giorno. Anzi, facciamo due. Se è vero che per ogni sorriso che ti risparmi ce n’è uno che ti perdi, siate generosi e vedrete che sarete voi a guadagnarci. In fondo, un caffè non si rifiuta a nessuno».

L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook Luciano De Crescenzo

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