Valore educativo delle favole: cosa ci insegnano

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Importanza delle favole

Chiavi che aprono tante porte. Le favole sono dei passepartout che consentono, nello stesso tempo, di raggiungere tanti traguardi. Il primo, e forse il più importante, è avvicinare il bambino al piacere della lettura, qualcosa che poi potrebbe conservare per tutta la vita. Le ricerche parlano chiaro: chi ha avuto la fortuna di ascoltare da piccolo, con frequenza, la lettura delle favole, una volta diventato grande, si è trasformato in un lettore forte, un divoratore di libri. Per il piacere di leggere, appunto.

Ma le favole insegnano anche altre cose importanti, oltre il piacere per la lettura. Un racconto così fantasioso, pensate a Cappuccetto Rosso oppure ad Alice nel paese delle meraviglie, solo per fare due esempi di favole super classiche, in realtà nella testa del bambino si trasforma in un approccio con la vita reale e con i suoi chiaroscuri. A partire da un’eterna convivenza del bene e del male. Attraverso l’ascolto di una favola, e magari identificandosi in un personaggio oppure simpatizzando per lui, il bambino scopre la sua interiorità, si avvicina a un mondo che fino a quel momento aveva considerato estraneo. Si misura con l’universo delle emozioni, nelle diverse sfumature, e dei sentimenti. Impara a riconoscere quanto sia delicata e per certi tratti accattivante la tessitura delle relazioni umane.

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Valore educativo delle favole

Le favole hanno un importante valore educativo: grazie all’immedesimazione con i personaggi, i bambini imparano ad affrontare le paure, ma anche emozioni come la gelosia e la rabbia, e varie situazioni che possono presentarsi nel corso della vita.

Non solo, sono anche importanti per favorire il rapporto tra genitori e figli, e al tempo stesso promuovere una serie di abilità, incluse quelle linguistiche.

Perché è importante una favola?

Sono importanti perché favoriscono l’immaginazione e grazie al potere dell’immedesimazione aiutano i bambini a superare sfide ed ostacoli, rassicurandoli. D’altra parte possono trasmettere importanti valori, stimolare la creatività ma anche il pensiero critico, aiutando a capire in modo semplice tematiche complesse.

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Quando smettere di leggere le favole?

Considerando i benefici delle favole alla classica domanda Quando smettere di leggere le favole? verrebbe voglia di rispondere in modo perentorio: mai. Il quotidiano americano New York Times, rispondendo agli interrogativi di alcuni lettori, ha ricordato come anche i neonati beneficiano della lettura delle storie, e più alto è il numero di parole che un bebè assimila anche in età così tenera, maggiori saranno le sue possibilità di sviluppare un linguaggio ricco e appropriato. Quanto al momento di smettere, non esiste una regola, o un termine, se non nell’attenzione dei bambini.

Saranno loro a dirvi quando interrompere questa magia delle fiabe. Saranno loro a farvi capire che sono diventati autosufficienti nella lettura, e non vogliono più l’intermediazione di un lettore familiare.

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Cosa serve per leggere le favole

Nel frattempo, concentratevi sulle tre cose che davvero servono ai bambini durante il ciclo della lettura delle favole. Le storie, possibilmente dense di fantasia e di creatività; il tempo, che non deve mai essere frettoloso e anzi deve servire a dare timbro e tono alla lettura; il silenzio, senza il quale il piacere autentico della lettura diventa un soffio che si disperde nell’aria. E con queste bussole abbandonatevi il più possibile a una doppia compagnia: con i bambini e con le favole.

Come leggere le favole

Ritmo e intensità. Un posto comodo per chi legge e per chi ascolta. Meglio la sera, dopo cena, per almeno dieci minuti in tranquillità. Qui trovate tutti i nostri consigli sui modi migliori per leggere le favole ai bambini, e interessarli al racconto che viene loro proposto.

Cosa ci insegnano le favole?