VANTAGGI ACCOGLIENZA MIGRANTI –
All’interno della rivista Civiltà Cattolica, che suggeriamo ai nostri lettori di leggere nella versione cartacea o attraverso l’abbonamento sul web, c’è una straordinaria intervista del direttore, padre Antonio Spadaro, vincitore dell’edizione 2014 del Premio Non sprecare, al superiore dei Gesuiti, lo spagnolo Adolfo Nicolás, uno dei personaggi più autorevoli e ascoltati nell’universo cattolico. Dove, ricordiamolo, svetta per la prima volta nella storia della Chiesta, un Papa, Francesco, che proviene proprio dalle file dei Gesuiti.
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L’INTERVISTA A PADRE ADOLFO NICOLÁS –
Nell’intervista a tutto campo, padre Nicolás affronta i tempi più attuali di una globalizzazione che mostra sempre più punti deboli e apre nuove sfide per tutta l’umanità, come ripete ormai da tempo lo stesso Papa Bergoglio. Per esempio, il grande tema dei migranti. Qui l’opinione del superiore dei Gesuiti, noti per la loro propensione a “seminare dubbi” laddove molti maestri dell’arroganza sono arroccati nelle loro vacue certezze, è chiara e forte. “I migranti, nella storia dell’umanità, ci hanno dato il mondo, senza il quale saremmo chiusi dentro la nostra cultura, convivendo con i nostri pregiudizi e i nostri limiti” avverte il superiore dei Gesuiti. E aggiunge: “Dobbiamo sempre ricordare che la comunicazione tra le varie civiltà avviene proprio attraverso i rifugiati e i migranti. Il mondo che conosciamo si è sviluppato così, non si è trattato solo di aggiungere culture a culture, è avvenuto un vero e proprio scambio…”.
BENEFICI ACCOGLIENZA MIGRANTI –
Una riflessione così intensa e così profonda, ma anche limpida nella sua semplicità, ci voleva in questo momento, e andrebbe diffusa ovunque. A partire dalle scuole, dove stanno crescendo quei ragazzi che domani dovranno affrontare in prima persona le sfide del tempo contemporaneo, a partire proprio dai biblici movimenti di migranti in tutto il Pianeta. In pratica, Padre Nicolás ci invita tutti a non avere paura, altro concetto molto caro a Papa Francesco, di fronte all’onda lunga dei migranti, che pure pone problemi seri di sicurezza, integrazione, condivisione, solidarietà. E per non avere paura dobbiamo innanzitutto capire, riconoscere (e magari rifletterci sopra) le nostre radici di uomini e donne: senza i migranti e i rifugiati, il mondo non sarebbe così come oggi lo viviamo. Ma più povero, più chiuso, con minori opportunità e minore benessere per tutti. Ovviamente, riconoscere i doveri e le opportunità che abbiamo di fronte ai migranti, non significa negare l’esistenza di tanti problemi che sorgono sulla soglia dell’integrazione, non sempre facile e anzi molto complessa dal punto di vista del suo governo e della sua attuazione. Ma questa è la sfida che dobbiamo vincere.
(Credits immagine di copertina: Ververidis Vasilis / Shutterstock.com)
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