Variante Covid-19, troppo inutile allarmismo. Vaccini non a rischio e mutazioni fisiologiche

Più persone si infettano, più copie del virus vengono generate. È normale. Solo in Italia si sono già contate 13 varianti del Sars-CoV-2. Può aumentare la capacità di infettare

COVID VARIANTE GRAN BRETAGNA

Niente allarmismi. E niente soffi sulla paura delle persone che già vivono, quotidianamente, l’angoscia dei bollettini su contagiati, ricoverati e morti per il coronavirus. La nuova variante del Covid-19, nata in Gran Bretagna, non presenta, a detta della stragrande maggioranza degli esperti, caratteristiche tali da suscitare preoccupazioni sull’efficacia dei vaccini. Né esiste una sola prova scientifica che dimostri un aumento della pericolosità del virus in questa nuova versione. Quindi, lasciarsi andare al panico è solo uno spreco per la nostra salute e anche per la nostra tenuta psicologica. Ma vediamo da vicino quali sono i punti chiave sulla nuova variante e come potrà condizionare la battaglia contro il coronavirus.

Il silenzio di Londra. Come i cinesi nel dicembre del 2019, così gli inglesi nel 2020 hanno fatto un imperdonabile errore di fronte a tutta la comunità internazionale: non hanno comunicato il nuovo ceppo di Sars-CoV-2 chiamato variant under investigation. Alle autorità sanitarie del Regno Unito era già noto nel settembre scorso e da quel momento il nuovo ceppo è diventato predominante in intere aree del Paese, come per esempio Londra (a novembre il 28 per cento die casi derivava da questa variante) e il Kent. Ma perché il silenzio degli inglesi? Come lo giustificano?

Vaccino in sicurezza. Non esiste alcun riscontro, neanche una traccia, di una minore risposta del vaccino alla variante inglese, che intanto circola anche in altri paesi, compresa l’Italia. Per una risposta definitiva servono la sorveglianza molecolare e le prove in laboratorio. Intanto il programma di vaccinazione di massa deve andare avanti come previsto per raggiungere l’obiettivo del 70-75 per cento della popolazione che significherebbe, di fatto, l’immunità di gregge.

La possibilità di mutare. Più persone si infettano, più copie del virus vengono generate, e quindi più alta diventa la probabilità di mutazione. È quanto sta avvenendo. Quindi le mutazioni sono inevitabili e non devono spaventare. L’importante è che il virus non muti troppo spesso, come nel caso dell’Hiv, e che a variare non siano le regioni contro le quali un vaccino induce anticorpi.

Perché lo stop ai voli in arrivo dalla Gran Bretagna. A fronte di questa rassicurazione fondamentale, come si spiega la decisione di bloccare i voli dalla Gran Bretagna? Giusta precauzione. Dalle prime osservazioni, ma anche qui siamo in una fase del tutto preliminare, sembrerebbe che la nuova variante del Covid-19 abbia un’aumentata efficacia replicativa rispetto alle precedenti. In pratica: è in grado di diffondersi con più rapidità. Cosa che non significa fare più vittime.

Le varianti già attive. Solo in Italia, finora, si sono contate 13 varianti del Sars-CoV-2, e ciò non ha influito sulla letalità, sulla contagiosità e quindi sull’aumento dei rischi, in generale, per la salute. Se a ciò sommate il fatto che il vaccino comunque darà i suoi risultati e non subirà contraccolpi, allora vi sarà chiaro come l’allarmismo sulla variante inglese, al momento, sia del tutto ingiustificato.

Che cosa resta. Come dicevamo, resta la capacità di infettare. Ogni volta che si replica, un virus muta. E i cambiamenti più significativi avvengono a livello della proteina Spike, quella che il coronavirus usa per entrare nelle nostre cellule. Se aumenta il numero o la densità di picchi, allora aumenta la sua capacità di infettare.

Mutazioni molto lente. In ogni caso si tratta di cambiamenti molto lenti, in quanto le mutazioni si riferiscono a un genoma molto più grande di quello dell’influenza. E anche questo è un elemento che dovrebbe rassicurare.

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