Ci sono voluti cinque lunghi anni, ma alla fine Villa Castello, un tempo di proprietà del boss di Cosa Nostra Simone Castello, non ha fatto la fine di tanti beni sequestrati ai clan della malavita e messi a marcire. Ed è diventata un Centro giovanile, aperto a tutte le fasce di età, dai bimbi piccoli ai ragazzi più grandi, per giochi, svaghi, sport, laboratori, corsi di recupero e scambi internazionali.
VILLA CASTELLO
Quando è stata sequestrata al noto boss di Cosa Nostra, Villa Castello era diventata poco più di un rudere. Cosa Nostra non ama vedere i suoi beni finire nelle mani dello Stato e così, quando è possibile, li distrugge. La villa è molto bella, si sviluppa su tre piani, nella zona di Aspra, una frazione di Bagheria, la borgata marinara che si affaccia sul Golfo di Palermo. Il restauro, grazie ai soldi messi sul tavolo dall’amministrazione regionale, è stato radicale, e oggi Villa Castello è un Centro giovanile che può accogliere fino a 300 ragazzi.
LEGGI ANCHE: Felicia Impastato, madre coraggio, mai stata zitta. Una dei simboli della lotta alla mafia
CENTRO GIOVANILE DON MILANI
Ma la parte più interessante di questa operazione è legata a una collaborazione istituzionale. Da un lato la regione, che ha finanziato i lavori, e il comune di Bagheria che pilota il progetto di riconversione dell’edificio; dall’altro versante 26 associazioni di volontariato che partecipano, a contatto con i Servizi sociali sul territorio, alla gestione della villa. «La mafia si vince anche così, non sprecando i beni confiscati e utilizzandoli al meglio, nell’interesse della comunità» commenta soddisfatto Emanuele Tornatore, assessore alle Politiche sociali del comune di Bagheria. E ricorda che, una volta diventata bene della collettività, Villa Castello ha cambiato nome, diventando Centro Don Milani. Come sempre, la sconfitta della malavita non è solo una questione di forze dell’ordine e di magistratura, ma di risposte e di azioni concrete che partono dal basso, da una società che non piega la testa di fronte ai soprusi dei boss.
Photo credit immagine di copertina: CeSVoP – Centro di servizi per il volontariato di Palermo
Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Clicca qui!
I BENI SOTTRATTI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA:
- Fiori di campo: il villaggio turistico sostenibile nato dai beni confiscati alla mafia
- Fiore, da ristorante della mafia a simbolo di legalità e integrazione degli immigrati
- Calcestruzzi Ericina, i lavoratori che riciclano i rifiuti edili con un’azienda sequestrata alla mafia
Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
- Iscriviti alla nostra Newsletter cliccando qui;
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite;
- Seguici su Facebook, Instagram e Pinterest.