Chi vive nelle ville confiscate ai Casamonica

Nonostante sequestri e condanne anche in Cassazione, una delle ville più belle fino al marzo del 2024, era occupata da alcuni familiari del clan. Come se fosse ancora casa loro. Altre hanno avuto destinazioni pubbliche

villa casamonica

Estorsione, usura, ricettazione, traffico di droga, truffe sull’Iva. Non manca proprio nulla nel repertorio dei reati del clan della famiglia Casamonica, che da anni spadroneggia in alcuni quartieri di Roma, a partire dalla Romanina e nella zona di Roma Est, molto più di quello che vediamo in qualche fiction televisiva sulla vita e il potere della malavita organizzata.

I Casamonica a Roma hanno dimostrato, per decenni, di essere più forti dello Stato. Lo ignorano, quando si tratta di dettare legge all’interno del territorio di loro pertinenza, dove non hanno né freni né concorrenza. Lo sbeffeggiano quando riescono a piazzarsi nelle case popolari, loro direttamente o attraverso qualche parente, a 7,75 euro al mese. E, cosa ancora più grave, riescono a ingannarlo perfino nel momento in cui si arriva, dopo molti anni di indagini e diverse sentenze, alla confisca di qualche bene, come alcune ville di lusso. Per alcuni anni, infatti, alcuni rappresentanti del clan sono riusciti a vivere nelle ville, in stile Gomorra, sequestrate alla stessa famiglia.

L’alibi di questo assurdo spreco è che gli sgombri delle ville confiscate non sono facili, visto che appena Polizia e Carabinieri ci provano arrivano 200-300 affiliati al clan e minacciano le forze dell’ordine. Ma è un alibi che non regge e non può reggere. Che significa? Con questo principio nessuno potrebbe neanche arrestare un boss della malavita se costui si facesse proteggere dai suoi affiliati, nel suo quartiere di residenza.

Dopo anni di indagini, di dibattimenti in tribunale e di sentenze, fino alla Cassazione, ci sono voluti altri 24 mesi, fino a quando, nel marzo del 2024, la polizia ha potuto liberare definitivamente la villa, con piscina e maneggio, nella zona di Campo Romano (quartiere Romanina), occupata da Guerrino Casamonica, figlio di Vittorio, detto “Pelè”.

Altri sequestri sono andati a buon fine in tempi più ragionevoli. Come nel caso di “Villa Sonia” a Via Roccarbernarda, dove ha trovato la sua sede il Seminario maggiore di Roma, con 11 seminaristi. “The Family Casamonica”, un’altra villa in stile rosso pompeiano, è diventata invece la residenza di neomaggiorenni, un tempo ospitati in case-famiglia, con la regia della Regione Lazio. La villa di Giuseppe Casamonica, una volta abbattuta, ha fatto spazio a un Parco pubblico, chiamato “Parco della legalità”, con la direzione del comitato di quartiere. E i Casamonica? Tra quelli che non sono in galera soltanto due rappresentanti della famiglia vivono nell’unica villa non sequestrata al clan.

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