I virus dell’influenza B (Haemophilus Influentiae) rappresenta circa il 25% dei casi influenzali. Sebbene possa portare a complicazioni, è altrettanto gestibile con la prevenzione e il trattamento adeguato. Questo tipo di influenza, tuttavia, non va preso sotto gamba poiché in determinati casi può rendersi pericolosa. Ecco, quindi, l’importanza di una consapevolezza informata e di misure preventive, come la vaccinazione, per tutelare la salute individuale e collettiva.
Indice degli argomenti
VIRUS INFLUENZA B
Il virus dell’influenza B, una delle cause principali delle epidemie influenzali stagionali, ha una peculiarità che lo distingue: tende a colpire più frequentemente bambini e adolescenti rispetto ad altri gruppi d’età.
Questo virus, appartenente alla famiglia degli Orthomyxoviridae, è caratterizzato da una capacità di mutazione minore rispetto all’influenza di tipo A. Tuttavia, le sue due linee genetiche principali, Yamagata e Victoria, contribuiscono alla complessità della sua circolazione, con un impatto determinante sulla salute pubblica.
La coesistenza di queste linee genetiche in diverse regioni del mondo richiede un monitoraggio continuo. Si rende, quindi, necessaria una importante ricerca virologica per comprendere e rispondere efficacemente a queste sfide influenzali che mutano stagionalmente.
CAUSE
Il virus dell’influenza B si trasmette attraverso il contatto con le goccioline espulse da un individuo infetto con la tosse o con gli starnuti. Può anche essere trasmesso toccando superfici o oggetti contaminati dal virus e poi toccandosi bocca, naso o occhi.
Il contagio che avviene in questo modo è particolarmente più efficace in ambienti chiusi e affollati, dove il contatto stretto con le persone infette aumenta il rischio di diffusione del virus. La natura stazionale dell’influenza B contribuisce alla sua prevalenza durante i mesi più freddi, quando le persone tendono a trascorrere più tempo al chiuso, facilitando così la trasmissione del virus.
SINTOMI
I sintomi dell’influenza B possono variare da lievi a gravi e includono:
- Febbre elevata e brividi improvvisi
- Tosse secca e persistente
- Mal di gola
- Forti dolori muscolari e articolari
- Forte malessere e stanchezza
- Congestione nasale o naso che cola
- Mal di testa
- Sintomi gastrointestinali come nausea, vomito o diarrea (più comuni nei bambini)
Questi sintomi possono portare a complicazioni gravi, soprattutto nei bambini piccoli, negli anziani e nelle persone con condizioni di salute preesistenti.
CURE
Il trattamento dell’influenza B mira principalmente a mitigare i sintomi e prevenire le complicanze. Non esiste una cura specifica, ma le seguenti misure possono aiutare a gestire l’infezione:
- Riposo a letto: Fondamentale per aiutare il sistema immunitario a combattere il virus.
- Idratazione: Bere molti liquidi aiuta a prevenire la disidratazione causata dalla febbre e dal sudore.
- Antipiretici: Farmaci come paracetamolo o ibuprofene possono ridurre la febbre e alleviare il dolore.
- Farmaci antivirali: In alcuni casi, soprattutto per chi è ad alto rischio di complicazioni, il medico può prescrivere antivirali specifici che, se assunti nelle prime fasi dell’infezione, possono ridurre la durata e la gravità dei sintomi.
È importante consultare un medico per un consiglio personalizzato, soprattutto per i gruppi ad alto rischio. La prevenzione attraverso la vaccinazione annuale rimane il metodo più efficace per ridurre il rischio di infezione da influenza B.
RISCHI E COMPLICAZIONI
I rischi associati all’influenza B possono essere seri, influenzando in modo significativo la salute di individui di tutte le età, ma alcuni gruppi sono particolarmente vulnerabili. Ecco un’analisi più dettagliata dei rischi tratti dalle informazioni disponibili sulle fonti consultate:
- Rischio di ospedalizzazione: Soprattutto nei bambini sotto i 5 anni e negli anziani sopra i 65 anni, l’influenza B può portare a condizioni che richiedono il ricovero ospedaliero, aumentando l’esposizione a infezioni nosocomiali e prolungando i tempi di recupero.
- Complicazioni respiratorie: L’influenza B può causare condizioni gravi come polmonite e bronchite, particolarmente pericolose per bambini piccoli, anziani e persone con condizioni di salute preesistenti.
- Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS): Un’insufficienza respiratoria che può richiedere il ricovero in terapia intensiva e supporto respiratorio meccanico.
- Complicanze neurologiche: In rari casi, l’influenza B può causare encefalite o mielite, infiammazioni che colpiscono il cervello o il midollo spinale, rispettivamente. Queste condizioni possono avere esiti a lungo termine sulla funzionalità neurologica del paziente.
- Esacerbazione di malattie croniche: I pazienti con condizioni croniche, come malattie cardiovascolari, diabete, o malattie polmonari, possono sperimentare un peggioramento dei loro sintomi a seguito dell’influenza B, che può complicare la gestione della malattia di base e aumentare il rischio di eventi acuti come infarti o attacchi di asma.
- Sindrome di Guillain-Barré (GBS): Anche se estremamente raro, è stato segnalato un legame tra l’influenza B e la Sindrome di Guillain-Barré, una condizione autoimmunitaria che causa debolezza muscolare e paralisi. GBS può svilupparsi alcune settimane dopo un’infezione da influenza B e richiede un trattamento immediato.
- Meningite e sepsi: Sebbene più raro, il virus può causare infezioni invasive che portano a meningite o sepsi, particolarmente gravi nei bambini.
- Impatto sulle donne in gravidanza: L’influenza B durante la gravidanza può aumentare il rischio di complicanze come il parto prematuro e il basso peso alla nascita. La vaccinazione è fortemente raccomandata per le donne in gravidanza per proteggere sia la madre che il neonato.
La consapevolezza e la comprensione di questi rischi sottolineano l’importanza della prevenzione dell’influenza B, in particolare attraverso la vaccinazione e l’adozione di misure igieniche per ridurre la trasmissione del virus.
PREVENZIONE
La prevenzione del virus influenza B è fondamentale per limitare la diffusione del virus e ridurre l’impatto sulla salute pubblica. Ecco le principali strategie di prevenzione:
- Vaccinazione annuale: È il metodo più efficace per prevenire l’influenza B. I vaccini vengono aggiornati ogni anno per coprire le varianti del virus più probabili durante la stagione influenzale. Si raccomanda per tutti a partire dai 6 mesi di età, soprattutto per i gruppi ad alto rischio.
- Igiene personale: Lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, utilizzare gel igienizzanti a base alcolica quando l’acqua non è disponibile e coprire bocca e naso con un fazzoletto o con l’interno del gomito quando si tossisce o starnutisce.
- Evitare il contatto stretto: Mantenere la distanza da persone malate e limitare il contatto stretto con altri durante i periodi di alta circolazione del virus influenzale.
- Pulizia e disinfezione: Pulire e disinfettare regolarmente le superfici toccate frequentemente, come maniglie delle porte, telefoni cellulari e tastiere.
- Stile di vita salutare: Mantenere un sistema immunitario forte attraverso una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, dormire a sufficienza e ridurre lo stress.
Adottando queste misure preventive, individui e comunità possono contribuire significativamente a ridurre la trasmissione dell’influenza B e mitigare i rischi associati a questa malattia.
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