Meno
plastica, e raccoglierla quando la troviamo. Più acqua naturale, raffreddata, per evitare consumi di bottiglie di minerale in plastica. Usare soltanto contenitori e materiali compostabili in
spiaggia, e fare sempre una corretta
raccolta differenziata.L’inquinamento marino possiamo evitarlo anche noi, ciascuno di noi,
con singoli e semplici gesti.
INQUINAMENTO MARINO
Concimi, pesticidi e sostanze chimiche.Ma anche sacchetti di plastica, scarpe da ginnastica, tampax,
imballaggi. L’inquinamento marino è un tipico prodotto dell’uomo che calpesta la natura e l’ambiente:
l’80 per cento arriva da terra, dai nostri rifiuti scandalosi.
E solo il 20 per cento dalle reti dei pescatori, ovvero dal mare. Per dare un’idea di che cosa stiamo parlando, le statistiche ci dicono che ogni minuto finisce nel mare un camion di rifiuti di
plastica. Questo è l’inquinamento marino. Secondo un pubblicato su
Annals of Global Health e preparato da un gruppo internazionale dio studiosi, l’inquinamento marino sta aumentando. Vertiginosamente. Per colpa di metalli tossici, sostanze chimiche industriali, e innanzitutto plastica. L’inquinamento marino ha raggiunto un livello definito dagli esperti <problematico> nell’87 per cento del Mediterraneo, nel 96 per cento del Baltico, e nel 75 per cento dell’Oceano Atlantico nordorientale.
COME EVITARE INQUINAMENTO MARINO
Non ci sono soltanto gli scarichi industriali e urbani a sporcare il mare. Ci siamo anche noi con i nostri stili di vita a volte spreconi e distruttivi. Quindi, per evitare l’inquinamento marino è bene partire da una essenziale ricognizione di cose da fare e da non fare quando siamo a mare oppure in spiaggia. Tra le cose da non fare, per esempio, ci sono sicuramente gettare rifiuti nei tombini o nel wc. Questa immondizia, non riciclata, prima o poi finisce a mare. Una seconda cosa da evitare è portare in spiaggia di oggetti usa-e-getta, di qualsiasi genere. Valgono più del 60 per cento dei rifiuti marini. Tra le cose da fare, invece, c’è sicuramente la sostituzione delle buste di plastica, per contenere qualsiasi prodotto, con sporte in stoffa. Meno plastica portiamo a mare, e più diminuiscono i rischi di inquinamento. Un altro tipo di materiale che possiamo evitare per il trasferimento a mare è l’imballaggio. Inutile, ingombrante e inquinante. E sicuramente, mai come in prossimità del mare è indispensabile fare bene la raccolta differenziata.
CONSIGLI PER EVITARE L’INQUINAMENTO MARINO
Per l’aspetto della riduzione della produzione dei rifiuti plastici è, invece, sicuramente determinante l’effettuazione di una corretta raccolta differenziata, che si esplica anche attraverso l’utilizzo, per la raccolta della frazione umida, solo di sacchetti di plastica realmente biodegradabili; infatti si stima che circa la metà degli shopper in circolazione non sono di plastica biodegradabile e, quindi, sono illegali. Ciò si traduce nel fatto che annualmente vengono conferite agli impianti di compostaggio di oltre 100 mila tonnellate di materiali in plastica tradizionale, la cui rimozione, necessaria per evitare la contaminazione del compost, è costosa, non sempre efficace e provoca la perdita di grandi quantità di frazioni compostabili. In definitiva si possono aiutare gli oceani, e più in generale l’ambiente, seguendo questi consigli:
- Sostituire i sacchetti di plastica monouso con sporte riutilizzabili.
- Prediligere l’uso di prodotti alla spina.
- Preferire l’acqua di rubinetto alle acque imbottigliate.
- Accertarsi che i sacchetti di plastica utilizzati per la raccolta della frazione umida siano realmente di plastica biodegradabile, ad esempio cercando sugli stessi la frase “Prodotto biodegradabile conforme alle normative comunitarie EN 13432” oppure cercando i marchi che attestano la certificazione della biodegradabilità come “OK Compost” e “ Compostable”.
COME POSSIAMO AIUTARE L’AMBIENTE MARINO?
Per aiutare l’ambiente marino esistono azioni dirette e indirette. Le prime le abbiamo viste (meno plastica, meno rifiuti, più acqua del rubinetto e raccolta differenziata), per le seconde invece è bene essere informati. Durante l’estate, uno dei fattori che incide negativamente sull’ambiente marino è il cattivo funzionamento degli impianti di depurazione, la terza causa dell’ inquinamento marino che soltanto in Italia vale il 7 per cento dei rifiuti. E gli impianti di depurazione, a loro volta, soffrono per l’alto livello di anidride carbonica. Se usiamo meno l’automobile e di più la bici, e se accendiamo il condizionatore in modo corretto, metteremo in moto una catena virtuosa. Meno anidride carbonica nell’aria, migliore funzionamento degli impianti di depurazione a mare, minore inquinamento marino in generale.
CHE COSA FARE PER MANTENERE PULITO IL MARE?
Il mare e la spiaggia si mantengono puliti facendo attenzione a non disperdere alcuni tipo di rifiuti, a partire dai terribili mozziconi di sigarette che qualche incivile spegne sotto la sabbia, come se fosse un portacenere. Stesso discorso per le creme solari e per i prodotti con contenitori vari che portiamo a mare: non vanno abbandonati.
Qui trovate le indicazioni essenziali per dare il vostro, concreto contributo per mantenere pulito il mare.
COME EVITARE L’INQUINAMENTO DEGLI OCEANI
Gli oceani, oltre a rappresentare un habitat naturale, unico e prezioso, sono la fonte di sussistenza per tre miliardi di persone, mentre 500 milioni di uomini e donne nel mondo vivono grazie alla pesca. Ancora: gli oceani assorbono il 30 per cento dell’anidride carbonica, più degli
alberi, e il 70 per cento dell’aria che respiriamo arriva da piante acquatiche. Tutti buoni motivi per evitare i danni dell’inquinamento degli oceani. Ogni anno
sei milioni di tonnellate di spazzatura finiscono negli oceani e
uccidono 100 mila tartarughe e animali marini nei mari europei. Una strage. E uno spreco delle più importanti risorse naturali che l’uomo ha a sua disposizione.
LE STORIE DI CHI SI IMPEGNA PER MANTENERE PULITI MARI E SPIAGGE:
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