WSense è una innovativa tecnologia di comunicazione wireless subacquea sviluppata da un team di ricercatori italiani. La tecnologia WSense, acronimo di Wireless Sensor network for Submarine Networking and Sensing, nasce nel 2017 da Chiara Petrioli, ceo, Ezio Baccarelli e altri ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale dell’Università La Sapienza di Roma.
WSENSE POATTAFORMA PER MONITORARE GLI OCEANI
La grande novità di WSense è l’uso di una tecnologia che utilizza una banda di frequenze comprese tra 300 e 500 MHz chiamata banda sub-GHz.
A queste frequenze, le onde elettromagnetiche si propagano molto più efficientemente nell’acqua rispetto alle onde radio ad alta frequenza. Ciò consente a WSense di fornire trasmissioni dati veloci e a bassa latenza fino a diversi chilometri di distanza.
WSense riesce a superare le notevoli sfide poste dalla comunicazione wireless sottomarina come l’alta attenuazione, le interferenze a multi-percorso e l’effetto Doppler grazie a una combinazione di antenne ottimizzate per trasmettere e ricevere segnali subacquei; Tecniche di modulazione del segnale appositamente progettate per massimizzare la portata e l’efficienza spettrale; Algoritmi avanzati di elaborazione del segnale implementati sui nodi della rete per migliorare il rilevamento e la correzione degli errori.
WSENSE CONTROLLO DEGL OCEANI
In questo modo, WSense è in grado di raggiungere velocità di trasmissione dati fino a 1 Mbps e latenze inferiori al secondo, offrendo prestazioni simili alla comunicazione acustica ma con una maggiore flessibilità grazie alla natura wireless.
Wsense consentirà lo sviluppo di reti intelligenti di sensori che possono rivoluzionare diverse applicazioni sottomarine come il monitoraggio ambientale, la ricerca scientifica marina e le operazioni offshore di petrolio e gas.
WSense è stata definita al World Economic Forum “una delle aziende più innovative del mondo in campo ambientale”. E mai come in questo caso l’innovazione è al servizio della sostenibilità. Il monitoraggio così approfondito, accurato e tempestivo, degli oceani, potrebbe consentire, su larga scala, di fare interventi utili sia per la crisi climatica sia per la rimozione della plastica, uno dei fattori di maggiore degrado dei nostri mari.
Il progetto è candidato al Premio Non Sprecare 2023, nella sezione Start Up. Per candidare i vostri progetti, seguite le istruzioni fornite qui.
PROGETTI IN CORSO PER IL PREMIO NON SPRECARE 2023:
- Agritech: il centro per ridurre sprechi in agricoltura
- Nipote in affitto: la startup che aiuta gli anziani con la tecnologia
- Filo&Fibra: la cooperativa di donne che dagli scarti della tosatura hanno ricavato una cassetta per cuocere senza sprechi
- GreenPod Labs: l’imballaggio vegetale che rallenta la maturazione di frutta e verdura per non sprecarle
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